Fatturati in calo nei primi due mesi del 2013 nei centri commerciali. Il dato emerge dal Barometro Confimprese Lab-Nielsen che fa segnare un preoccupante -5,38% sullo stesso periodo dell`anno precedente.
«I fatturati in calo - commenta Mario Resca, presidente Confimprese - significano meno battute di cassa, anche se non necessariamente meno accessi, e flessione dei volumi di vendita.
A preoccupare sono i risultati dell`Area1 (-5,86%), comprensiva di Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle D`Aosta, solitamente in positivo, che invece si allinea alle aree maggiormente depresse quali l`Area3 (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) che ha chiuso a -3,78% e l`Area4 (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia) che ha fatto segnare -7,82%».
«Gli operatori, sia retailer che società di gestione e proprietà dei centri commerciali - conclude Resca - sono consapevoli che il mercato è cambiato ed è necessario rivedere il rapporto tra gli attori del sistema in una logica di partnership. Oggi si rende necessario costruire un modello win-win, in quanto la sostenibilità del centro commerciale passa attraverso la sostenibilità dei singoli punti vendita. I retailer sono, infatti, soggetti alla logica finanziaria che caratterizza il mondo dei centri commerciali e sono schiacciati da costi di affitto e spese di gestione non più sostenibili, vista la crisi dei consumi in atto, a cui si aggiungono incrementi di costi del personale per far fronte alle aperture domenicali e festive, opportunità irrinunciabile perché proprio nel week end si concentra buona parte del fatturato».
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