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Pubblicato il 17/12/2012 15:03

Indagine Auser, povertà primo problema per le anziane

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Le condizioni di povertà sono "il problema più grave in questo momento", hanno sostenuto molte donne interpellate nell'indagine Auser (associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata nel favorire l'invecchiamento attivo degli anziani e a far crescere il ruolo dei senior nella società) condotta in sei focus group, realizzati in 6 diverse città italiane (Ancona, Genova, Napoli, Pescara, Rovigo e Udine) nel periodo compreso tra maggio e settembre 2012. Sono state coinvolte circa 100 donne volontarie Auser con prevalenza delle ultra60enni, circa il 70%, mentre la restante quota era costituita soprattutto da over 50. Povertà e stenti economici caratterizzano fortemente la condizione attuale della donna anziana, poco protetta dal sistema previdenziale a causa delle forti ineguaglianze interne alla struttura occupazionale. Si è posto l'accento sulle donne anziane istituzionalizzate, ma anche sugli effetti che la povertà può avere sulla percezione di sé della donna. La povertà è più che una semplice mancanza di reddito: è anche mancanza di sicurezza, di voce, di scelte. La voce delle donne povere, specie se anziane, raramente viene ascoltata. La povertà si manifesta in diverse forme e colpisce le persone in maniera differente. Le donne subiscono gli effetti della povertà in maniera particolare a causa del loro ruolo nella società, nella comunità e nella famiglia

Non c'è una comunicazione piena, in senso bidirezionale, tra genitori anziani e figli. "Vieni ascoltata davvero solo se stai male, per il resto devi essere utile, me ne accorgo quando in famiglia si devono prendere decisioni importanti, non vengo coinvolta", sostiene una donna. Un'altra: "In casa spesso la donna anziana è apprezzata solo come sostegno per i figli e i nipoti, le sue opinioni contano poco".

Spesso i figli non accettano i bisogni della madre anziana, "non vedono di buon occhio che la madre vedova possa rifarsi una vita, è una questione di soldi ma anche puro egoismo". Ha detto Tiziana, 58 anni: "Penso sempre alla storia di mia madre, in famiglia ormai non ha voce in capitolo, ma è una persona saggia. Infine, il rapporto con i figli è vissuto con preoccupazione anche per il fatto che numerosi giovani, in gran parte appartenenti ai nuclei familiari di origine, non lavorano o sono disoccupati per effetto dei recenti processi di crisi.

 

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