La spesa per consumi finali delle famiglie residenti ha segnato nel 2013 una contrazione in volume pari al 2,6% che si aggiunge a quella ancora piu' accentuata registrata nel 2012 e pari al 4,0%). Lo comunica l'Istat, sottolineando che il calo dei consumi e' stato particolarmente marcato per i beni (-4,0%), mentre la spesa per i servizi e' diminuita dell'1,2%. In termini di funzioni di consumo, le contrazioni piu' accentuate hanno riguardato la spesa per sanita' (-5,7%) e quella per vestiario e calzature (-5,2%). Giu' del 3,1% la spesa per gli alimentari.
Le entrate totali, pari al 48,2% del Pil, sono diminuite dello 0,3% rispetto all'anno precedente (+2,5% nel 2012). Le entrate correnti hanno registrato un contrazione dello 0,7%, attestandosi al 47,6% del Pil. In particolare, le imposte indirette sono diminuite del 3,6%, riflettendo prevalentemente il calo del gettito Imu, dell'Iva e delle accise. Le imposte dirette sono risultate in crescita dello 0,6%, essenzialmente per effetto dell'aumento dell'Ires e dell'imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi da capitale. I contributi sociali effettivi hanno mostrato una leggera flessione (-0,5%). La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) e' risultata pari al 43,8% in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al 2012. L'incremento delle entrate in conto capitale (+57,3%) e' da attribuire principalmente all'aumento delle imposte in conto capitale dovuto al versamento una tantum dell'imposta sostitutiva sul riallineamento dei valori contabili ai principi internazionali Ias.
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