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Pubblicato il 31/08/2014 08:08

In Italia l'economia criminale vale 170 miliardi di euro all'anno

osservatorio, cgia, istat

In Italia l'economia criminale vale 170 miliardi di euro all'anno. Lo indica l'ufficio studi della Cgia di Mestre secondo il quale Lombardia, Lazio, Campania, Veneto e Emilia Romagna sono le regioni piu' "colpite". Un 'Pil' malavitoso che, oltre a derivare da attivita' illegali, secondo Cgia spesso viene riversata sul mercato finendo per inquinarlo e stravolgerlo. La conferma dell' escalation del giro d'affari in capo alle organizzazioni criminali emerge anche dal numero di segnalazioni pervenute in questi ultimi anni all'Unita' di informazione finanziaria (Uif) della Banca d'Italia. Si tratta delle operazioni sospette "denunciate" alla Uif da parte di intermediari finanziari (per l'80% banche, ma anche uffici postali, societa' finanziarie o assicurazioni). Tra il 2009 ed il 2013 sono aumentate di quasi il 212%. Se nel 2009 erano 20.660, nel 2013 hanno raggiunto quota 64.415, anche se va detto che il livello record e' stato toccato nel 2012, con 66.855 segnalazioni. L'analisi condotta della Cgia e' riuscita a mappare il numero delle segnalazioni di riciclaggio avvenute nel 2013 anche a livello regionale. Le Regioni piu' "colpite" sono state la Lombardia (11.575), il Lazio (9.188), la Campania (7.174), il Veneto (4.959) e l'Emilia Romagna (4.947). Quasi il 60 per cento delle segnalazioni registrate a livello nazionale e' concentrato in queste cinque Regioni.

"La stima del valore economico prodotto dalle attivita' criminali - dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia - e' il frutto di una nostra elaborazione realizzata su dati della Banca d'Italia. Va ricordato, in base alle definizioni stabilite dall'Ocse, che i dati prodotti dall'Istituto di via Nazionale non includono i reati violenti come furti, rapine, usura ed estorsioni, ma solo le transazioni illecite concordate tra il venditore e l'acquirente, come ad esempio contrabbando, traffico di armi, smaltimento illegale di rifiuti, gioco d'azzardo, ricettazione, prostituzione e traffico di stupefacenti. Detto cio', queste attivita' criminali fatturano 170 miliardi all'anno, l'equivalente del Pildi una regione come il Lazio". "Ovviamente - prosegue Bortolussi - le organizzazioni criminali hanno la necessita' di reinvestire i proventi delle loro attivita' illecite nell'economia legale. E il boom di denunce avvenute tra il 2009 e il 2013 e' un segnale molto preoccupante. Pur non conoscendo il numero delle segnalazioni archiviate dalla Uif e nemmeno la dimensione economica di quelle che sono state successivamente prese in esame dalla Dia e dalla Polizia Valutaria, abbiamo il forte sospetto che l'aumento delle segnalazioni registrato in questi ultimi anni ci dimostri che questa parte dell'economia nazionale e' l'unica che non ha risentito della crisi".

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