Minivacanze e spese ridotte per gli italiani in vista delle festivita' che ormai sono alle porte. Lo rivela un sondaggio di Confesercenti-SWG. Per le festivita' 2013 infatti, gli italiani non rinunciano del tutto ad un break, ma le vacanze saranno mini, soprattutto nella spesa: crescono infatti i viaggi con un budget da 250 euro o meno, scelti dal 42%, il 17% in piu' rispetto al 2012. I viaggiatori saranno 9.500.000 persone: un dato in leggera flessione (-2%, circa 500mila persone di meno), ma che comunque rappresenta il 20% degli adulti del nostro Paese. A tenere a casa i nostri connazionali, anche quest'anno, e' la situazione economica, indicata come ostacolo principale da 13,6 milioni di persone, il 36% di chi non partira'. Tra chi viaggia, si registra una diminuzione della spesa media (694 euro, il 9% in meno rispetto al 2012) e - proprio grazie al risparmio previsto - l'aumento della durata media della permanenza - che passa da 6 a 7 giorni, grazie alla crescita dei i vacanzieri che resteranno fuori solo due giorni (+7%): fenomeno curioso in quanto il ricorso ad un week end "fuori porta" era tipico della Pasqua. Ma cresce la voglia di cultura: aumentano i viaggiatori in cerca di arricchimento culturale (+9%) e le citta' d'arte raccolgono piu' preferenze della montagna (33% contro 30% degli intervistati). SI RESTA A CASA SOPRATTUTTO PER LA CRISI: Varie le motivazioni dei milioni di italiani che non partono. In testa c'e', come detto, la mancanza di disponibilita' economica, segnalata dal 36% di chi non parte: e' un dato ancora negativo, ma in miglioramento sul 2012, quando la mancanza di disponibilita' era stata segnalata dal 39%. Ma non parte anche chi cerca nelle feste un momento di riposo e da dedicare alla famiglia (17%), stessa quota di chi ritiene che i prezzi da pagare per un viaggio siano troppo alti, in calo pero' dell'1% rispetto al 2012. Il 14% degli intervistati, invece, sostiene di preferire altri periodi dell'anno per un viaggio, mentre e' sempre fermo al 7% - stessa quota dello scorso anno - chi indica come ostacolo alle proprie vacanze la mancanza di giorni di ferie. Il 4%, invece, non partira' perche' deve occuparsi di familiari o anziani, mentre il 3% perche' non ha nessuno con cui condividere il giorno di ferie
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