Nel 2015 i consumi di prodotti alimentari in Italia torneranno a crescere, almeno per quanto riguarda la grande distribuzione che e' reduce da due anni molto difficili. Il dato e' emerso durante l'intervento dell'ad Iri, Angelo Massaro, al convegno 'Consumi Food 2015 - scenario economico, previsioni, valutazioni delle imprese industriali e distributive', svoltosi oggi a Milano nella sede della Fondazione Cariplo. Quest'anno, secondo lo studio presentato da Massaro, le vendite dei prodotti alimentari nella grande distribuzione aumenteranno dello 0,3% in volume e dello 0,9% in valore. Nel 2014, invece, il comparto aveva perso lo 0,5%.
L'alimentare secco, secondo l'analisi, dovrebbe registrare una lieve crescita dei prezzi (+0,4%). Migliorano la performance ma restano in territorio negativo le bevande: nel 2015 viene previsto -0,7% sul volume delle vendite e -0,3% sul valore. L'anno scorso il saldo negativo era stato del 2,8%. In totale nel 2015 per il largo consumo confezionato (lcc) si prevede un +0,2% in volume e un +0,6% in valore. Per quanto riguarda l'ortofrutta a peso imposto, il comparto recuperera' volumi attorno all'1%, mentre i rincari previsti saranno comunque limitati entro 1,5%. Gelati e surgelati, invece, sono la voce dell'alimentare che nel corso degli ultimi due anni ha maggiormente subito i contraccolpi della crisi di domanda e delle anomalie del clima. Per il 2015 ci si aspetta un'inversione della tendenza a fronte di uno stop dei prezzi. Vini e alcolici, dopo un biennio che ha visto un ridimensionamento dei volumi venduti di circa 6 punti, dovrebbe registrare quest'anno un calo piu' contenuto (a condizione che non ci siano nuovi inasprimenti della tassazione). Nello studio viene spiegato che nel 2014 per sostenere i volumi la grande distribuzione ha agito sulla leva del prezzo, attraverso un utilizzo intenso delle promozioni che sembrava avessero raggiunto un livello di saturazione nel 2014 ma che sono continuate ad aumentare: 30 euro su 100 infatti sono ormai spesi dal consumatore per prodotti in offerta. Tuttavia - avverte Iri - questo strumento non e' piu' efficace per incentivare gli acquisti e oggi la gdo 'sacrifica' circa un punto di crescita dei ricavi sull'altare delle promozioni. Altro elemento di discontinuita' e' il calo delle vendite dei marchi dei distributori, che hanno interrotto un processo di espansione in atto da molti anni. Ma anche i grandi gruppi industriali stanno affrontando seri problemi. Nel 2014, infatti, dalle misurazioni Iri emerge che le aziende Top 25 (che rappresentano quasi 1/3 del fatturato totale del largo consumo confezionato) hanno registrato un -1,4%.
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