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Pubblicato il 29/11/2013 12:12

Nuovo record della disoccupazione giovanile è al 41.2%

osservatorio, disoccupazione

Nuovo record della disoccupazione giovanile a ottobre. Il tasso calcolato dall'Istat ha raggiunto il massimo storico del 41,2%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,8 punti nel confronto tendenziale. In termini assoluti, i disoccupati tra 15 e 24 anni sono 663 mila.

L'incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di eta' e' pari all'11,0%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,6 punti su base annua. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-25 mila unita') ma aumenta dello 0,4% rispetto a dodici mesi prima (+55 mila). Il tasso di inattivita' si attesta al 36,4%, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e in aumento di 0,2 punti su base annua

A ottobre l'occupazione rimane invariata in termini congiunturali sia per la componente maschile sia per quella femminile. Su base annua l'occupazione cala sia per gli uomini (-2,3%) sia per le donne (-1,0%). Il tasso di occupazione maschile, pari al 64,6%, aumenta di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente ma diminuisce di 1,5 punti su base annua. Quello femminile, pari al 46,5%, rimane invariato in termini congiunturali mentre diminuisce di 0,4 punti percentuali rispetto a dodici mesi prima. Rispetto al mese precedente la disoccupazione mostra un lieve aumento per la componente maschile (+0,2%) e una lieve diminuzione per quella femminile (-0,3%). In termini tendenziali la disoccupazione cresce sia per gli uomini (+14,5%) sia per le donne (+4,6%). Il tasso di disoccupazione maschile, pari al 12,0%, rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta di 1,6 punti percentuali nei dodici mesi; quello femminile, pari al 13,2%, rimane invariato rispetto al mese precedente, mentre aumenta di 0,6 punti su base annua. Il numero di inattivi diminuisce nel confronto congiunturale per effetto del calo della componente maschile (-0,4%), mentre resta invariata quella femminile. Su base annua l'inattivita' cresce tra gli uomini (+1,1%) mentre resta ancora invariata tra le donne. 

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