Diminuisce il numero dei piccoli e medi studi dei commercialisti che si sentono minacciati dalla crisi, dato che fa intravedere ''concrete possibilita' di ripresa'' per un settore considerato da molti il barometro della crescita economica. Dall'ultimo Sondaggio 'Smp Quick Poll', promosso dall'Ifac (l'associazione mondiale dei commercialisti) a fine 2013, emerge infatti che sebbene l'incertezza economica sia ancora in cima alla lista delle sfide da affrontare per le Pmi (18%), tale margine risulta molto ridotto rispetto ad altri elementi di criticita'. In tal senso i commercialisti italiani evidenziano una difficolta' delle nostre Pmi soprattutto nell'accesso al credito (29,6%) e alla contrazione della domanda (23,6%). Il Sondaggio, relativo al periodo tra il 15 novembre e il 31 dicembre 2013, ha visto la partecipazione di 3.709 tra piccoli e medi studi professionali (Pms) di oltre 120 paesi; l'Italia pesa per il 13%. Nella relazione di gennaio 2014, la Banca Mondiale prevede che la crescita economica globale nel 2014 superera' quella del 2013, grazie al miglioramento delle condizioni economiche: un ottimismo che emerge parzialmente nelle risposte relative all'andamento futuro degli affari: il 31% degli intervistati internazionali ritiene che l'andamento del proprio studio migliorera' nel 2014, solo il 22% prevede un peggioramento, mentre la maggior parte si aspetta condizioni sostanzialmente invariate. Dati meno ottimisti da parte dei commercialisti italiani, anche se migliori dei precedenti: l'11,7% prevede che il 2014 andra' meglio del 2013, il 46,7% piu' o meno lo stesso, il 41,6% peggio del 2013
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