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Pubblicato il 29/09/2014 16:04

Buste paga piu' leggere, in media di 58 euro

osservatorio

Buste paga piu' leggere - in media 58 euro - per 7,2 milioni di contribuenti, nel 2014. La "colpa" e' delle addizionali regionali. E' quanto emerge da uno studio della UIL. Nell'anno in corso sei Regioni (Piemonte, Liguria, Umbria, Lazio, Molise e Basilicata) hanno aumentato o rimodulato in alto le aliquote a fronte di due che le hanno diminuite (Provincia Autonoma di Bolzano e Abruzzo), mentre le restanti le hanno confermate. L'effetto, spiega Guglielmo Loy, segretario confederale UIL, e' un aumento medio del gettito pro capite del 4,1%, con punte del 18,1% nel Lazio, del 14,8% in Umbria, del 13,6% in Piemonte. Il gettito diminuisce del 13,9% nella Provincia Autonoma di Bolzano e del 3% in Abruzzo. In "soldoni", si tratta di un aumento medio, spalmato su tutti i 30 milioni di contribuenti, di 15 euro l'anno (da 362 euro medi nel 2013 a 377 nel 2014). Considerando le sole Regioni dove aumentano le aliquote, le maggiorazioni sono pari a 84 euro medi pro capite nel Lazio, 53 in Piemonte, 46 in Umbria, 22 in Basilicata e 17 in Liguria. Il gettito complessivo di questa imposta passa dagli 11 miliardi di euro del 2013 agli 11,5 miliardi di quest'anno.

l prossimo sara' l'anno dell'entrata a regime del cosiddetto "federalismo fiscale", dunque, l'aliquota massima dell'Irpef regionale potra' passare dal 2,33% di quest'anno al 3,33%. E se nella Legge di Stabilita' venissero confermati i tagli alla sanita', molto probabilmente le aliquote delle addizionali regionali Irpef potrebbero "schizzare" in alto. A rischio soprattutto le Regioni alle prese con i rientri del deficit sanitario (Piemonte, Puglia, Abruzzo, Lazio, Sicilia, Campania, Molise e Calabria), ma che alla fine non risparmierebbero neanche le realta' regionali in "fair play". Se il taglio sara' applicato in maniera semi lineare, su 107 miliardi di euro destinati alla sanita', se ne dovrebbero risparmiare 3,2 miliardi di euro, di cui 527 milioni in Lombardia; 304 milioni nel Lazio e Campania. E cio' potrebbe comportare un aumento medio dell'aliquota dello 0,4%, che in soldoni significa un aumento medio di 95 euro medi a contribuente. Una prospettiva "insopportabile" conclude Loy, per le buste paga di lavoratori dipendenti e pensionati. A tale proposito, "c'e' la necessita' di rivedere tutte le imposte locali introdotte dal federalismo fiscale proprio perche' su questi contribuenti virtuosi si concentra una pioggia di rincari fiscali. Sono questi temi prioritari da cui partire se si vuole rimettere in moto lo sviluppo e la crescita e, di conseguenza, l'aumento dell'occupazione". Il tutto "insieme all'introduzione dei costi standard e al taglio della spesa improduttiva"

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