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Pubblicato il 28/05/2013 23:11

Rapporto export del Sace, crescita prevista del 7.9%

osservatorio

Le esportazioni italiane cresceranno del 7,9% nel prossimo quadriennio, trainate dai beni a medio-alta tecnologia. E' quanto emerge dal 'Rapporto Export' elaborato da Sace. Secondo lo studio, l'export italiano crescera' del 7,2% nel 2013 e accelerera' il trend negli anni successivi fino a mettere a segno un +8,5% nel 2016, raggiungendo un valore di 535 miliardi di euro.
"Il trend positivo - e' spiegato nel Rapporto - e' il frutto del processo di 'ristrutturazione silenziosa' realizzato nell'ultimo decennio attraverso un progressivo riposizionamento, geografico ma anche qualitativo, che ha consentito al nostro export di intercettare nuovi bacini di domanda, in un contesto di rallentamento delle economie avanzate e di crescita delle economie emergenti". Tra i mercati-chiave per l'export italiano figurano, nel medio periodo, non solo economie emergenti come Cina (verso cui si prevede una crescita media annua dell'export italiano pari al 12,3% nel quadriennio 2013-16), Brasile (+11,3%), Romania (+10,6%), Turchia (+10,2%), Russia (+9,4%) e Polonia (+8,4%), ma anche economie 'mature' come Svizzera (+11,5%), Stati Uniti (+11,2%), Francia (+7%) e Germania (+6,6%). Secondo gli esperti di Sace, "l'elevata complessita' del contesto globale impone un ulteriore sforzo di diversificazione delle destinazioni, ma in maniera selettiva. Non bisognera' infatti sottostimare la ripresa dei mercati maturi, che continueranno a generare le migliori opportunita', anche alla luce degli elevati volumi di export, ne' concentrarsi esclusivamente sulle opportunita' offerte dai Bric, che inizieranno a mostrare i primi segnali di ridimensionamento dei tassi di crescita".

Il Rapporto segnala un numero significativo di mercati di prossima generazione, localizzati prevalentemente nel Sud-est asiatico, verso i quali il nostro export ha raggiunto livelli ancora non elevati ma si prepara a mettere a segno tassi di crescita sostenuta nei prossimi anni: Indonesia (+10,1%), Filippine (+10,8%), Malesia (+9,6%), Cile (+8,9%), Nigeria (+9,4%), Angola (+10,2%) e Qatar (+9,7%). A livello settoriale, registreranno tassi di crescita piu' elevati i beni d'investimento, trainati dai settori meccanica strumentale (+9,7%) e apparecchiature elettriche (+8,0%), i beni intermedi dell'industria metallurgica (+10,1%), estrattiva (+8, 8%), della gomma e della plastica (+8,6%) e della chimica (+8,3%). Il Made in Italy ''tradizionale'' (alimentari, arredamento, abbigliamento) vedra' invece ridimensionato il suo ruolo propulsivo, con tassi inferiori al 6%, fatta eccezione per i bacini di opportunita' nell'alto di gamma dove le performances saranno molto superiori alla media.

 

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