Rimane alta la febbre dei fallimenti nell'ultima parte del 2012: tra ottobre e dicembre si contano 3.596 procedure fallimentari, l'1,7% in piu' dello stesso periodo del 2011. Con questo dato, il numero di fallimenti del 2012 si attesta oltre quota 12 mila (+2,1% sul dato gia' elevato del 2011), toccando un nuovo record nel decennio. E' quanto emerge dal Rapporto CervedGroup.
Secondo lo studio, tra le 10 province italiane a maggiore densita' di fallimenti di societa' di capitali verificatisi tra il 2009 e il 2012 tre sono in Calabria: la piu' colpita nella regione e' la provincia di Vibo Valentia (4,8), che si colloca al quarto posto a livello nazionale dietro a Pordenone (5,9%), Teramo (5,3%), Ancona (4,9%).
Tra 2009 e 2012 hanno dichiarato fallimento piu' di 45 mila imprese italiane. Quasi la meta' di questi 45 mila fallimenti (21 mila) hanno riguardato imprese che operano nel terziario, in oltre 10 mila casi hanno dichiarato bancarotta aziende edilizie, mentre i fallimenti nell'industria ammontano a piu' di 9 mila.
Il Nord Ovest e' l'area in cui si e' concentrato il maggior numero di procedure fallimentari (14 mila), seguito dal Sud e dalle Isole (12 mila), Quattro anni di fallimenti: il conto della crisi dal Centro (piu' di 10 mila) e dal Nord Est (poco meno di 10 mila) Complessivamente, infine, il numero di societa' cui e' stato levato almeno un protesto nell'anno ha toccato nel 2012 quota 47 mila (+8,8% sul 2011): un valore superiore non solo all'ultimo anno pre-crisi, il 2007 (+45%), ma anche rispetto al 2009 (+4,1%).
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