Nel 2014 la pressione fiscale diminuira' dello 0,1%, ma nonostante cio', gli italiani pagheranno quasi 6,1 miliardi di euro di nuove tasse. A sostenerlo sono gli artigiani della Cgia di Mestre secondo dati elaborati sulla base di quelli presentati dal ministro Saccomanni nell'audizione di fine ottobre presso le Commissioni riunite di Camera e Senato. Secondo i dati presentati dal Ministero per la Cgia nel 2014 la pressione fiscale si attestera' al 44,2%, 0,1 punti in meno rispetto al 2013 ma in termini assoluti - pressione tributaria sommata a quella contributiva - le entrate cresceranno, rispetto al 2013, di oltre 17 miliardi di euro. Undici miliardi saranno riconducibili alla crescita nominale del Pil che trascinera' verso l'alto il gettito di imposte, tasse e tributi. A causare l'aumento, secondo la Cgia, l'aumento dell'Iva; la diminuzione della deduzione forfetaria dal 15 a 5% in capo ai locatori; l'incremento del gettito Iva dovuto allo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione; il ritocco all'insu' delle accise sui carburanti, sul vino, sulla birra ed altri beni; l'incremento dell'Iva sugli alimenti e le bevande in vendita presso i distributori automatici. Al tutto si aggiungono gli 1,108 miliardi di euro di maggiori entrate nette "introdotte" dal disegno di legge sulla Stabilita'. Pertanto, secondo la Cgia, nel 2014 la pressione tributaria salira' al 30,5%, 0,2 punti in piu' del valore raggiunto quest'anno. Rispetto al 2013, invece, le entrate contributive aumenteranno di oltre 1,9 miliardi di euro: le ragioni vanno ricercate negli aumenti delle aliquote previdenziali che interesseranno i lavoratori autonomi e nell'incremento del gettito contributivo in capo ai lavoratori dipendenti per via degli aumenti contrattuali. Nonostante cio', la pressione contributiva scendera' di 0,3 punti attestandosi al 13,7 per cento. Questa diminuzione del valore percentuale si verifichera' perche' l'anno prossimo il Pil crescera' in misura maggiore dell'incremento registrato dalle entrate contributive. Rispetto al 2013, gli italiani saranno chiamati a pagare 17 miliardi di tasse in piu': 11 derivano dall'aumento del reddito nazionale, mentre gli altri 6 miliardi sono originati da precise disposizioni normative e rischiano di mettere in seria difficolta' soprattutto le famiglie..
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