Sono circa 2,2 milioni gli studenti che tra maggio e giugno sosterranno le prove Invalsi: si parte il 7 e il 10 maggio con gli alunni delle scuole primarie (II e V elementare), per proseguire il 14 con i ragazzi delle secondarie di primo grado (I media) e il 16 maggio per i giovani della scuola secondaria di secondo grado; infine, il 17 giugno, circa 600mila studenti dovranno affrontare la prova inserita all'interno dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione (licenza media), prova che vale un sesto del voto d'esame complessivo. Si tratta di 20 domande per le scuole elementari (a disposizione 45 minuti), 30-35 per le medie (un'ora e 15 minuti) e 50 domande per le superiori (un'ora e mezza).
Le prove - spiega l'Invalsi - vengono restituite a tutte le scuole, cui forniscono un punto di riferimento per confrontare le proprie classi col resto del sistema scolastico; lo scopo e' "stimolare l'avvio dei processi di autovalutazione da cui le scuole dovrebbero poter identificare propri punti di forza e criticita', individuando possibili interventi di miglioramento", naturalmente considerando il contesto ove la scuola opera e i processi posti in essere. Secondo l'Invalsi le prove non sono quiz nozionistici - come accusa una parte di docenti e studenti - ma "enfatizzano le conoscenze" "piu' che le mere conoscenze scolastiche"; quindi "non possono e non vogliono essere 'il' metro di giudizio sul singolo alunno" e anche nel caso della prova parte dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, "il suo peso e' solo parziale, con voti per ciscuno studente ristretti nell'intervallo tra 4 e 10". "Per la correzione e imputazione delle prove di una classe di 26-27 allievi un team di docenti impiega tra le 3 e le 3 ore e mezza ma la scuola ha 2 settimane di tempo per trasmetterle. Quest'anno i tempi saranno molto ridotti perche' l'anno scorso l'imputazione era cartacea e ora e' trasmessa elettronicamente".
Il rapporto nazionale sara' presentato l'11 luglio e per la prima volta saranno valorizzati anche i dati sulla motivazione e sugli atteggiamenti degli studenti.
Prove al computer, in inglese e sempre piu' comparabili nel tempo e a livello internazionale. Questo il futuro prospettato dai dirigenti dell'Invalsi, a pochi giorni dall'avvio delle prove nelle scuole italiane. Da gennaio-febbraio 2014 le prove al termine del secondo ciclo di istruzione saranno effettuate su computer. In via di definizione per l'anno scolastico 2013-14 anche prove per l'accertamento della lingua inglese al termine della V primaria e della III secondaria di primo grado; progetti similari sono in via di definizione anche per le competenze scientifiche.
A partire dai primi mesi del 2014, sara' pubblicata in rete una 'banca prove' a disposizione delle singole scuole per compiere proprie autonome valutazioni. L'obiettivo che si sta perseguendo e' di rendere sempre piu' comparabili i risultati delle prove; "per alcuni gradi scolastici, le informazioni restituite quest'anno alle scuole consentiranno non solo una comparazione col resto del sistema, ma anche una comparazione con il proprio passato, essendo ancorate alle rilevazioni svolte in passato".
L'impegno dell'istituto e' anche di giungere a un maggior raccordo tra prove nazionali e prove internazionali (IEA-PIRLS, IEA-TIMMS e OCSE-PISA): l'obiettivo e' di garantire un parziale ancoraggio delle prove nazionali con alcune delle scale internazionali
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