Gli imprenditori sanno che, sebbene con parsimonia, a Natale gli italiani non rinunceranno a una buona cena in famiglia, a qualche regalino o dolce da mettere sotto l'albero. E questa convinzione fa volgere al positivo le previsioni per il trimestre finale del 2014 soprattutto delle industrie alimentari nel settore manifatturiero, delle grandi superfici di vendita nel settore commerciale e delle imprese di informatica e tlc tra i servizi. E' quanto mostra la consueta indagine congiunturale sulle imprese manifatturiere, del commercio e dei servizi, realizzata dal Centro studi di Unioncamere. L'analisi peraltro delinea un contesto ancora di evidenti difficolta' del tessuto produttivo, con la manifattura che, nel III trimestre, segna un calo dello 0,7% per quanto riguarda la produzione, il commercio una riduzione delle vendite del 5,3% e i servizi una contrazione del volume d'affari del 3,1%. "L'intero sistema produttivo nazionale continua a pagare il prezzo di un mercato interno statico e languente", sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. "Non a caso, nel terzo trimestre, in tutti i settori hanno tenuto meglio le imprese di maggiori dimensioni, o perche' internazionalizzate oppure perche' in grado di proporre delle promozioni in grado di intercettare meglio i bisogni delle famiglie. E' quindi proprio sulla capacita' di spesa degli italiani e sulla fiducia che occorre lavorare per consentire al Paese di invertire la rotta"
Per il trimestre di fine anno, la meta' delle imprese manifatturiere si schiera a favore di una sostanziale stabilita' della produzione, il 25% prevede un incremento e il 24% una riduzione. In realta', a vedere un po' piu' "rosa" sono esclusivamente le imprese con 50 addetti ed oltre (+11 punti percentuali il saldo tra attese di incremento e di diminuzione della produzione) mentre tra quelle di taglia inferiore le previsioni di diminuzione superano quelle di miglioramento di 8,3 punti percentuali. Tra i settori, pero', spicca soprattutto il dato relativo alle industrie alimentari (+11,5 punti il saldo). In positivo anche le attese delle industrie elettriche ed elettroniche (+7,6 punti) e di quelle meccaniche e dei mezzi di trasporto (+5,7 punti). Buone poi le previsioni relative alle esportazioni: ammonta a 14,7 punti percentuali la differenza tra attese di incremento e di diminuzione degli ordinativi esteri, con le industrie alimentari che addirittura volano a +33,3.
Nel III trimestre, le imprese manifatturiere segnalano un calo della produzione del -0,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente dovuto unicamente all'andamento delle imprese fino a 49 dipendenti (-1,7%) mentre quelle di dimensione maggiore segnano un incremento dello 0,5%. In crescita invece le esportazioni (+2,8%), grazie a un maggior impulso del Nord-Ovest (+3,8%) e del Nord-Est (+3,6%). In lieve frenata le esportazioni delle imprese del Centro (-0,4%).
Per quanto riguarda le imprese commerciali, le attese di miglioramento nel IV trimestre del 2014 (3,5 punti percentuali il saldo tra previsioni di incremento e diminuzione delle vendite) si concentrano esclusivamente negli Iper e supermercati e grandi magazzini (+29,3 punti il saldo), mentre tra le imprese del commercio al dettaglio alimentare e non alimentare attese positive e negative sostanzialmente si equivalgono. A livello territoriale, a fronte delle positive previsioni del Centro-Nord, spiccano le attese di ulteriore contrazione delle vendite per le imprese del Mezzogiorno (-4,2 punti percentuali).
Bilancio negativo per il trimestre estivo da parte delle imprese commerciali: -5,3% il dato relativo alle vendite rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, dovuto all'andamento soprattutto degli operatori fino a 19 dipendenti (-6,8%), mentre le dimensioni maggiori di impresa contengono il calo al -1,4%.
Per il periodo finale dell'anno, le attese delle imprese dei servizi non sono di miglioramento: ammonta a -2,2 punti percentuali il saldo tra previsioni di incremento e di diminuzione per effetto del maggior pessimismo delle imprese fino a 49 dipendenti (-7,6 punti), mentre per le aziende di taglia superiore il saldo e' pari a +8,5 punti percentuali. Tra i settori emergono comunque le migliori attese del Commercio all'ingrosso e di autoveicoli (+13,9 punti percentuali) e dell'Informatica e tlc (+12,6 punti), mentre decisamente pessimistiche sono le previsioni degli Alberghi, ristoranti e servizi turistici (-31,1 punti).
Tra luglio e settembre anche il settore dei servizi segnala una riduzione del volume d'affari (-3,1%), piu' consistente tra le imprese di piccola dimensione (-3,8%) e nelle regioni centro-meridionali rispetto al Settentrione. Tra i settori, solo l'Informatica e tlc contiene i danni al -0,3%, mentre i cali piu' consistenti si registrano in alcuni comparti dei servizi alle persone
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