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Pubblicato il 03/05/2014 22:10

Acerbo presenta i candidati per la provincia di Chieti

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Una borsista del "Mario Negri Sud", un operaio della Cgil in mobilita', un'amministratrice locale, un avvocato esperto in diritto del lavoro, un rappresentante dell'associazione Buendia, un'operaia attiva nella lotta delle lavoratrici dell'ex Golden Lady e della Val Sinello, un ambientalista che sostiene il Parco della Costa teatina e combatte la petrolizzazione, un avvocato in prima fila nelle battaglie per i diritti civili. E' l'identikit della lista "Un'altra regione - con Acerbo" che, nella circoscrizione della provincia di Chieti, sosterra' Maurizio Acerbo, candidato alla presidenza della Regione Abruzzo alle elezioni del 25 maggio. "Questa e' l'unica lista di sinistra e ambientalista: il resto sono due di centrodestra o la raccolta di elettori delusi del centrodestra e del centrosinistra. Noi vogliamo portare in regione l'Abruzzo che lotta e si batte per cambiare le cose e che non si e' svegliato l'altro ieri, ma che si e' sempre battuto per una politica diversa, per una politica pulita" ha detto Acerbo a Chieti nella conferenza stampa di presentazione della Lista e dei suoi candidati. "Siamo gli unici a portare avanti con coerenza, nei territori e dentro le istituzioni, la stessa battaglia contro la petrolizzazione, la subalternita' della politica a chi fa business dei rifiuti, contro gli inceneritori, l'eolico selvaggio, le biomasse sparse nel territorio, per la salute dei cittadini, per la valutazione di impatto sanitario, per l'acqua pulita. E siamo l'unica lista onesta - ha aggiunto Acerbo - quella della questione morale: non perche' faremo la battaglia per la questione morale, ma perche' da una vita facciamo la battaglia per la questione morale, come l'abbiamo fatta sulla sanita' e contro il partito dell'acqua. E siamo poi la lista dei diritti del lavoro e del sociale perche' pensiamo che, in tempi di crisi, non si possa piu' tollerare alcun tipo di spreco o affarismo e tutte le risorse vadano concentrate sul combattere la crisi sociale in corso: qui c'e' gente che non ha piu' da mangiare, che non sa come pagare le bollette, non ci si puo' piu' permettere una politica in mano agli affaristi"

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