Un clima di "odio sociale", di "antagonismo verso le istituzioni" e sempre piu' frequenti occasioni, a partire dalle manifestazioni di piazza, in cui "la situazione puo' prendere la mano". E' questo lo sguardo che Marco Alessandrini, figlio del giudice Emilio Alessandrini ucciso nel 1979 dalle Brigate rosse, vede il presente e le mobilitazioni anti-crisi di questi ultimi tempi. Ne ha parlato oggi a Bologna, davanti ad una platea di studenti, in un convegno sul terrorismo organizzato da Spi-Cgil, Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, Universita' e Sindacato degli studenti universitari. Al suo fianco, tra i relatori dell'incontro, era seduto Giovanni Bachelet, figlio del magistrato Vittorio Bachelet, anch'esso ucciso dalle Br nel 1980.
Il convegno di oggi, che rientra in un ciclo "L'Italia dei misteri", si intitolava "Il terrorismo colpisce alla gambe, uccide" ed era incentrato sulle Brigate rosse. Alessandrini, il cui padre fu ucciso mentre indagava sulla strage di piazza Fontana quando lui aveva nove anni, si rivolge agli studenti seduti ad ascoltarlo, tra i quali, dice, "ci puo' essere chi non e' esente da suggestioni rivoluzionarie". Poi prosegue: "A me non sfugge il periodo, le enormi difficolta' sociali, i problemi nel trovare lavoro"
In un contesto come quello attuale, prosegue Alessandrini, "ci sono crescenti spunti di riflessioni", "manifestazioni di piazza" e "occasioni in cui la situazione puo' prendere la mano". E, ripensando alle scene di guerriglia che si sono viste a Roma nell'ottobre di un anno fa, Alessandrini intercetta una somiglianza con gli scontri di piazza degli anni '70.
"Ho rivisto di recente il film di Giordana sulla strage di piazza Fontana e la pellicola si apriva con gli scontri in via Larga a Milano. Ebbene, un anno dopo ci fu piazza Fontana". Ecco perche' "non va sottovalutato questo clima di crescente odio sociale- prosegue Alessandrini- e' questo che percepisco nell'aria. C'e' un avvelenamento di rapporti e una distanza che sembra crescere in modo esponenziale tra amministrati e amministrazione, una specie di antagonismo verso le istituzioni".
Un clima in cui anche "un semplice consigliere comunale come me e' visto come un membro della casta. Ma le istituzioni non sono vuoti palazzi e bisogna fuggire l'idea che all'interno siano tutti uguali", conclude.
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