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Pubblicato il 24/03/2015 08:08

Allarme rifiuti nelle aree montane abruzzesi

A lanciarlo e' l'associazione Mountain Wilderness Abruzzo

 Allarme rifiuti nelle aree montane abruzzesi, con molti comuni che non raggiungono percentuali di differenziata superiori al 30%. Una situazione che assume "connotati drammatici nelle aree in cui l'ambiente naturale rappresenta la ragione stessa dello sviluppo economico e in cui antroposfera e biosfera sono legate a doppio filo". A lanciarlo e' l'associazione Mountain Wilderness Abruzzo, che chiede alla Regione Abruzzo di "aiutare i Comuni montani nella gestione e riduzione dei rifiuti". "Le condizioni naturali, i vincoli ambientali, i vincoli strutturali, i rilievi , l'altitudine, il clima, lo spazio disponibile, la dispersione abitativa, le condizioni e le variazioni demografiche, la gestione dei flussi turistici - sottolineano all'associazione - sono problemi che se non considerati possono rendere difficile, inquinante e costosa per i cittadini e le amministrazioni pubbliche la gestione dei rifiuti. Gestione che nelle aree montane non e' mai stata considerata come una peculiarita'?del territorio regionale, anche in occasione della definizione del nuovo Piano Regionale Gestione Rifiuti". "E' necessario attivare sistemi di raccolta che migliorino la differenziata e possano influire positivamente sull'abbattimento delle tariffe e dei costi di raccolta. Questo e?possibile".

Quindi secondo gli ambientalisti, "e' necessario attivare nelle aree montane una politica di riduzione del quantitativo dei rifiuti. La Regione Abruzzo deve fare la sua parte. Chiediamo alla presidenza della Giunta regionale e all'assessore competente - concludono a Mountain Wilderness - di considerare in sede di definizione del nuovo Piano di Gestione Rifiuti le particolarita' delle aree montane e di rimodulare e meglio indirizzare i fondi Par Fsc 2007-2013 dedicati alla gestione dei rifiuti".

 Campotosto (L'Aquila) all'1,34%, Valle Castellana (Teramo) e Caramanico Terme (Pescara) all'1,79%, Pietracamela (Teramo) al 2,89%) e Farindola (Pescara) al 4,06%: sono le scarse performance registrate in materia di raccolta differenziata, nel 2013, da alcuni comuni montani abruzzesi. A diffonderli e' l'associazione Mountain Wilderness, che oggi ha lanciato l'allarme sulla gestione dei rifiuti nelle aree montane. "Molti comuni - dicono all'associazione - non raggiungono percentuali superiori al 30% e pochissimi raggiungono l'obiettivo di legge". Cellino (Teramo), ad esempio, si ferma al 6,28%, Crognaleto (Teramo) all'8,49%, Ovindoli e Celano (L'Aquila) a poco piu' del 15%, Campo di Giove (L'Aquila) al 14,48%. Tra i comuni virtuosi vi sono Tossicia (Teramo), con il 68,44%, Anversa degli Abruzzi (L'Aquila), con il 67,81%, e Montorio al Vomano (Teramo), con il 65,52%

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