Si è tenuta questa mattina in Provincia di Chieti una Commissione provinciale per fare il punto della situazione sulla riforma della geografia giudiziaria in Abruzzo, che prevede tra l'altro la soppressione dei Tribunali di Lanciano e Vasto, oltre a quelli di Avezzano e Sulmona. Oltre al Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, e al Consigliere provinciale Paolo Sisti, incaricato dal Presidente a seguire la vicenda, hanno partecipato all'incontro per Comune di Lanciano il Sindaco Mario Pupillo e l'Assessore Marcello D'Ovidio, per il Comune di Vasto il Presidente del Consiglio Comunale Peppino Forte, per l'Ordine degli Avvocati di Lanciano il Presidente Sandro Sala e per quello di Vasto il Presidente Nicola Artese. Nel corso dell'incontr o è stato fatto il punto della situazione sulla riforma della geografia giudiziaria in atto, in particolare sugli effetti che si avranno in provincia di Chieti con la prevista chiusura dei Tribunali di Lanciano e Vasto, che entrerà in vigore nel settembre 2015. La Commissione ha demandato al Consigliere Sisti il compito di organizzare un nuovo incontro, esteso ai parlamentari abruzzesi, da tenersi entro il prossimo 31 agosto: "Ho ascoltato le preoccupazioni dei Sindaci - afferma il Presidente Di Giuseppantonio - soprattutto al riguardo dei paventati disservizi nei loro comprensori non appena la riforma entrerà a regime. Per questo ho invitato tutti i presenti a intraprendere un percorso chiaro e condiviso per far valere le nostre ragioni rapportandoci con il Governo centrale". "Non si può assistere inermi al processo in corso di rottamazione della Giustizia - dichiara il Consigliere Sisti - e bisogna assumere tutte le iniziative possibili per garantire il diritto alla giustizia dei cittadini abruzzesi, pesantemente violato dall'ingiusta cancellazione dei tribunali sub-provinciali della Regione. La soppressione dei Tribunali di Lanciano e Vasto, importanti presidi di legalità e di sicurezza sul territorio provinciale, oltre che esempio di efficienza e rapidità nella risposta giudiziaria determinerebbe in concreto la privazione dei territori del basso Abruzzo di uffici e servizi giudiziari posti a garanzia della legalità e dei diritti dei cittadini e la riduzione dei presidi di sicurezza connessi alle sopprimende Procure (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza) per non parlare - conclude il Consigliere Sisti - dell'aggravio dei costi di accesso alla Giustizia per i cittadini residenti nel comprensorio lancianese e vastese".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: