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Pubblicato il 16/09/2012 11:11

Chiodi e Salvatore a confronto sullo sviluppo d'Abruzzo

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L'economista: "bisogna tornare all'Italia degli anni '60-'90". Video intervista al Governatore

"Faccio i miei complimenti all'Abruzzo per il risanamento dei conti messo a punto in questi anni". A dirlo è stato l'economista Dominik Salvatore, considerato uno tra i più grandi esperti mondiali di Economia Internazionale. Docente universitario in America,  Cina e Sudafrica, Salvatore ha preso parte al convegno "Abruzzo tra risanamento e sviluppo", organizzato nell'Aeroporto di Pescara, dal governatore Gianni Chiodi.

L'economista, di orgini abruzzesi, ha offerto alla platea composta da gran parte del mondo politico e confindustriale della regione, la sua analisi sulla crisi. Parola chiave del suo discorso è stata "eccesso". Sono gli eccessi dei rischi assunti dal sistema bancario, gli eccessi di una mancanza di etica solo per il raggiungimento di profitti a tutti i costi, gli eccessi delle bolle speculative nel settore edilizio, secondo il professore, le cause di una crisi iniziata negli Stati uniti, estesasi in Europa, fino al raggiungimento dei paesi emergenti. 

Salvatore ha poi analizzato la situazione italiana, rintracciando le cause della crisi della penisola, in una eccessiva pressione fiscale, nell'inefficienza della pubblica amministrazione, negli elevati costi necessari per la creazione di un'attività economica, e in un settore lavorativo troppo regolamentato. "Bisogna tornare all'Italia degli anni '60-'90, quando si produceva e c'era efficienza - ha ammonito Salvatore. Non ci sono scorciatoie: dobbiamo tornare a competere con gli altri paesi".

Parola poi al governatore Gianni Chiodi, mentre al piano inferiore della sala congressi dell'Aeroporto d'Abruzzo, si snodava la protesta dei lavoratori della Sixty e dell'Airone Technic. Il presidente della Regione ha passato in rassegna i numeri della crescita della regione che a tre anni dal suo insediamento come governatore, ha ridotto il debito del 14%, passando così dal primo al terzo posto delle regioni italiane indebitate. "Nel 2016 - ha annunciato Chiodi - la nostra regione avrà 60 milioni di euro in più da investire". 

Rispondendo alle domande dei cronisti, Salvatore ha aggiunto che 'il risanamento puo' aiutare la crescita perche' quando non c'e' il risanamento molte delle risorse devono essere spese per rientrare e quindi non sono disponibili per la crescita. Il risanamento in Abruzzo c'e' stato - ha affermato - e il presidente e' stato molto bravo, cosa difficile da fare in una situazione di grande crisi. Adesso che siamo rientrati con i conti - ha concluso - le risorse possono essere indirizzate per stimolare la crescita'

Nel frattempo il presidente Gianni Chiodi ha annunciato che scriverà due lettere. I due destinatari sono l'ex presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, e l'esonente leghista Mario Borghezio. "Subito dopo l'elezione, - ha raccontato Chiodi - durante una delle prime Conferenze delle Regioni alle quale partecipai, l'approccio di Martini, allora presidente della Toscana, nei miei confronti, in quanto presidente della Regione Abruzzo, non fu dei piu' teneri. Dopo il fallimento del 2007, infatti, avevamo perso autorevolezza e credibilita'. Oggi la situazione e' molto cambiata - ha rivendicato Chiodi - i conti dell'Abruzzo sono in equilibrio. Cosi' e' stato certificato nel 2010 e nel 2011 e cosi' sara' anche nel 2012. La Toscana non puo' dire altrettanto". La seconda missiva e' per Mario Borghezio che, riferendosi alla ricostruzione post-terremoto a L'Aquila, affermo' che l'Abruzzo rappresentava solo un peso. Ebbene, - ha fatto notare Chiodi - Borghezio sara' messo a conoscenza del fatto che non solo l'Abruzzo non e' la Regione piu' indebitata d'Italia anche che, in questa poco invidiabile classifica, e' stata superata dal Lazio e dal Piemonte. Non so se Borghezio sia veneto o piemontese - ha aggiunto il Presidente - ma e' certo che Veneto e Piemonte non sono tra le quattro regioni in avanzo di bilancio come invece e' l'Abruzzo, insieme a Lombardia, Umbria e Marche".


 

Marcella Pace

 

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