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Pubblicato il 23/08/2014 21:09

Chiusura Corte d'Appello all'Aquila, Gatti propone una risoluzione per dire no

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«L'ipotesi di soppressione - furbescamente denominata accorpamento - della Corte di Appello dell'Aquila sarebbe un atto innegabilmente grave da parte del Governo Renzi. L'Aquila non è una "Corte minore" così come l'Abruzzo non è una Regione minore». Lo afferma il Vice Presidente del Consiglio regionale Paolo Gatti, in merito alla ipotesi di soppressione della Corte d'Appello dell'Aquila avanzata dal Governo nazionale. «Al contrario, l'ufficio, ricostruito in esito al terremoto sotto la autorevole guida del Presidente Giovanni Canzio - ricorda il Vice Presidente Paolo Gatti - si caratterizza oggi per la sua elevata professionalità, unita alla sua cospicua produttività. Secondo l'ardito decreto (o disegno di legge?) del Ministro Orlando, un abruzzese che debba necessariamente impugnare per ragioni sacrosante una sentenza del Tribunale e dei suoi annessi, dovrebbe muoversi, magari da Vasto fino a Roma (circa 270 km) o ad Ancona (circa 230 km), il che evidentemente comporterebbe per il cittadino in cerca di giustizia costi esorbitanti o la scelta - imposta - di rinunciare alla tutela dei propri diritti. In verità - osserva Gatti - si tratta di una proposta scellerata, con la decisione di non seguire il criterio pluriregionale, ma quella di colpire le Regioni del sud (Abruzzo, Molise e Sardegna), senza che si possa comprendere come e quanto potrebbe valere una riduzione da 26 a 23 delle Corti d'Appello e quanto potrebbe incidere sull'efficienza. In realtà, anche questo sulla Giustizia appare un mero riordino scritto a tavolino da pregevoli tecnici ministeriali che ignorano la vita quotidiana, trascurano le caratteristiche dei territori e la struttura degli uffici. Da ultimo, e non per ultimo, non va sottovalutato che L'Aquila vive ancora, per il sisma, in una condizione difficile e precaria anche a causa dei Governi nazionali; sopprimere la Corte d'Appello sarebbe il segno definitivo di abbandono della città al suo destino. Per queste ragioni - conclude Paolo Gatti - al prossimo Consiglio regionale presenterò insieme ai colleghi una risoluzione affinché sulla base di un deliberato unanime dell'Assemblea, il Governo regionale si attivi urgentemente con il Presidente del Consiglio dei Ministri e con il Guardasigilli affinché l'ipotesi di soppressione venga scongiurata, anche per il tramite di un impegno deciso da parte di tutti i Parlamentari abruzzesi».

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