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Pubblicato il 30/10/2012 07:07

D'Alema: "Berlusconi è una minaccia per il centrodestra"

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L'ex premier a Teramo: "Io me ne vado anche volentieri dal Parlamento"

 

'Credo che Berlusconi in questo momento sia una minaccia innanzitutto per il centrodestra, nel senso che appare legato agli sbalzi d'umore, alle dichiarazioni contraddittorie che si accavallano di un leader che ha fatto il suo tempo, che a mio giudizio ha prodotto molti danni al Paese e che ormai non e' piú in grado d rappresentare una prospettiva. Il vero problema e' lavorare per costruire seriamente il 'dopo Berlusconi''. Lo ha detto Massimo D'Alema a margine di un incontro pubblico a Teramo.

Nel corso del suo intervento D'Alema ha poi parlato del 'dramma di un partito che e' il partito di una persona sola e il cui destino e' legato al destino di quella persona, con le sue stravaganze. Un giorno si ritira - ha evidenziato - e il giorno dopo torna. Ma e' ormai chiaro a tutti che i danni che poteva fare li ha fatti e credo che gli italiani non gliene faranno fare ancora. Ora - ha concluso - e' il momento di ricostruire il Paese a partire dalle macerie lasciate. E non sara' un'impresa facile'

 

'Io me ne vado anche volentieri dal Parlamento, perché  è giusto far vedere che la politica si puó fare anche fuori. Detto questo, il fatto di vedere i Cicchitto, i Gasparri e i Berlusconi tornare in Parlamento, dopo che questa 'straordinaria' campagna che abbiamo fatto porterà a non avere li' ne' Veltroni ne' D'Alema non so se sarà un grandissimo successo'. Lo ha affermato Massimo D'Alema, parlando di una 'campagna distorsiva che nasce da un'idea volgare della politica'.

'Non c'era bisogno di nessuna campagna - ha aggiunto -, bastava chiederlo per favore e il problema era risolto. Siccome un grande partito e' una comunità di persone che si rispettano bisognava chiederlo per favore e chi introduce nella vita di un partito quelle espressioni, quel modo di concepire la lotta personale introduce elementi distruttivi'.

'Sotto forma di rinnovamento vedo affacciarsi sulla scena, nel modo peggiore, i nostri difetti peggiori. Quello - ha sottolineato - non e' il rinnovamento, ma e' il veleno della divisione e dello scontro personale. Le persone - ha detto ancora - stanno in Parlamento perch‚ sono elette dai cittadini e non perch‚ si tratta di un impiego pubblico'.

D'Alema ha poi citato governi europei in cui ci sono 'persone molto giovani, ma anche personalità che hanno una maggiore esperienza, come avviene normalmente in tutti i paesi democratici. Solo da noi - ha concluso - questa discussione ha assunto caratteri nevralgicamente e del tutto strumentali'.

 

 

 'L'Europa e' considerata dagli altri Paesi come un amico malato che va lasciato tranquillo, un continente che fatica a ritrovare il cammino e a individuare una leadership politica. Penso che il centrosinistra sia l'unico a poter dare una prospettiva e l'Europa in cui c'e' Hollande, e in cui c'e' anche Monti, inizia ad essere diversa. Ora dobbiamo fare il passo ulteriore: costruire una maggioranza progressista europea', ha detto ancora Massimo D'Alema.

'Le destre - ha spiegato - hanno dominato l'Europa e ne hanno molto indebolito il profilo politico. Il populismo, il populismo nazionalistico, quello etnocentrico, l'odio verso gli immigrati, la tecnocrazia hanno dominato la scena e hanno indebolito l'Europa, che e' vista come un grande malato globale.

Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno avuto una reazione piu' vitale ed hanno risposto alla destra con Obama. L'Europa, invece - ha concluso - ha faticato e fatica di più'.

 

 

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