"La Biblioteca provinciale De Meis resterà a Chieti. Punto". Il Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, interviene per mettere la parola fine ad alcune voci fantasiose che circolano in questi giorni circa una ipotetica volontà dell'Amministrazione di trasferire la struttura in altre città della provincia: una tesi priva di ogni fondamento che il Presidente Di Giuseppantonio definisce "assolutamente infondata e probabilmente alimentata dai soliti personaggi in cerca d'autore che intendono strumentalizzare e, ancor di più, stravolgere lo stato delle cose, ma resto sorpreso anche del fatto che qualcuno stia dando peso e credibilità a pure fantasie".
"E' evidente che qualcuno sta provando a strumentalizzare i contenuti della Delibera di Giunta provinciale con la quale stiamo procedendo a una riorganizzazione logistica delle sedi degli uffici dell'Ente - afferma il Presidente Di Giuseppantonio - In questa delibera si propone di individuare, per la De Meis, "una sede che possa corrispondere alle relative esigenze e che sia riconducibile al patrimonio immobiliare di proprietà pubblica in Chieti, o in ambito provinciale": tale precisazione risulta tecnicamente indispensabile poiché per via del dissesto guidato vi è l'obbligo di dismettere gli affitti passivi e di trovare soluzioni nell'ambito del patrimonio pubblico, ma è evidente che per la De Meis l'unica sede è nel centro città di Chieti".
" Nei prossimi giorni - prosegue ancora il Presidente Di Giuseppantonio - scriverò al Presidente Gianni Chiodi, agli Assessori e Consiglieri regionali della nostra provincia per sollecitare la destinazione di parte dei fondi Fas per la cultura al completamento delle opere per ricostruire la De Meis. In extrema ratio la soluzione potrebbe essere l'individuazione di una nuova sede sempre nel centro di Chieti, come potrebbe essere ad esempio l'ex ospedale militare che comunque richiederebbe investimenti per l'adeguamento e la sistemazione. E' il momento dei fatti, non delle chiacchiere da bar: fatti che per il momento sono stati assicurati soltanto dal senatore Fabrizio Di Stefano, grazie al quale abbiamo ottenuto una parte del finanziamento per avviare la ricostruzione".
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