''E' evidente che questa tragedia collettiva non e' stata ancora digerita, accadono fatti che non si curano del dolore del terremoto ma che ne entrano in contrapposizione per i propri fini. C'e' un malessere generale e c'e' chi si arricchisce''. E' quanto ha dichiarato il rettore dell'Universita' D'Annunzio, Carmine Di Ilio, a margine della presentazione del premio di laurea ''Avus associazione vittime universitarie sisma 6 aprile 2009'' che si e' svolto all'auditorium del rettorato con la collaborazione del dipartimento di Geologia. Il rettore nel lodare l'iniziativa ha detto che quello dei geologi ''e' uno dei ruoli piu' importanti perche' tengono alta l'attenzione. Va recuperato uno spazio culturale non soltanto all'interno della classe politica, ma che coinvolga tutta la classe dirigente di questa regione - ha detto Di Ilio -. Quando si parla di prevenzione del territorio, specie in un momento di crisi come questa, il sistema universitario abruzzese deve essere visto come un punto di partenza e non solo come una occasione di lavoro. Cultura e ruolo dell'universita' ha anche una valenza economica sulla tutela del territorio''.
''Cosa ho pensato dell'inchiesta a L'Aquila? Ho pensato che noi abbiamo i morti e loro hanno i soldi''. Lo ha detto Angelo Lannutti che nel crollo della Casa dello studente ha perso la figlia e che oggi guida l'Avus, l'associazione delle vittime universitarie del sisma del 6 Aprile 2009. Lannutti e' intervenuto all'universita' di Chieti alla presentazione di premio di laurea 'Avus 6 aprile 2009' destinato al miglior lavoro universitario di prevenzione sismica in collaborazione con il Consiglio nazionale dei Geologi e l'Universita' ''Gabriele D'Annunzio''. Gli arresti e le polemiche seguite all'inchiesta della Procura aquilana non hanno scosso piu' di tanto Lannutti ''gia' la mattina del 6 aprile quando ero all'Aquila avevo avuto l'impressione che era iniziato un grande affare: a me il terremoto ha cambiato per sempre la vita, all'Aquila ha regalato tanti soldi. Queste ultime vicende non hanno fatto che confermare quello che pensavo. Tutti i governi si sono sempre occupati del cratere geografico e mai del cratere dei lutti, specie pensando a quei ventimila studenti che erano il motore economico della citta''
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