"La chiusura del Tar di Pescara, previsto nella 'finta' riforma della Pubblica Amministrazione, dimostra ancora una volta l'incapacita' di questo Governo di fare le riforme vere e necessarie per questo Paese. Assistiamo solo a tagli lineari che come nel caso dei Tar non prende in considerazione nessuno degli elementi essenziali ai fini di un loro eventuale ridimensionamento. Queste alcune ragioni per le quali ho presentato un emendamento per scongiurare che cio' avvenga". Sono le parole dell'on. Fabrizio Di Stefano in merito alla norma, inserita nel decreto P.A, che prevede la soppressione anche del Tar di Pescara. "Diverse sono le ragioni per le quali questa decisione non puo' essere condivisa. Innanzitutto - spiega il parlamentare - perche' il territorio di competenza della sezione distaccata di Pescara comprende le province di Chieti e Pescara, che costituiscono ambiti vasti e popolosi dove sono concentrate le maggiori attivita' economiche della regione. La cosa piu' rilevante e' che l'alta produttivita' della sezione staccata di Pescara ha comportato la riduzione dell'arretrato del 64% e che gli incassi derivanti dal versamento del contributo unificato per il solo anno 2013 e' stato pari ad 528.349 euro a fronte di un budget di spesa di 167.633 euro complessivi", sottolinea l'on. Di Stefano. "Queste ragioni oggettive che dimostrano la superficialita' di questo Governo - prosegue - pongono necessarie correttivi al provvedimento in questione. In Commissione ed in Aula daremo battaglia affinche' non vada in porto questa palese assurdita'. L'emendamento proposto prevede la non chiusura delle sezioni che per l'anno 2013 hanno ottenuto un saldo positivo tra il versamento del contributo unificato e il budget di spesa annuale e che per gli anni 2014 e 2015 abbiano rispettato il suddetto saldo", conclude l'on. Fabrizio Di Stefano.
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