"Il futuro dell'Abruzzo e il rilancio della nostra economia passano attraverso la ricchezza dei prodotti della nostra terra che grazie ai grandi risultati ottenuti, nonostante la crisi, rappresentano il traino per tutti gli altri settori". E' quanto dichiara l'Assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo che dati alla mano mostra quanto di buono è stato fatto in questi anni, anche grazie all'azione del Governo Chiodi e dell'Assessorato competente, per il comparto agricolo e agroindustriale.
"Negli ultimi tre anni - prosegue Febbo - si è assistito ad un trend positivo con il valore complessivo (agricoltura+agroindustria) è passato dai 424 milioni del 2010 ai quasi 485 milioni del 2012. Al raggiungimento di questi traguardi ha contribuito in modo determinante il peso delle esportazioni dei nostri prodotti che nonostante le oggettive difficoltà dettate dalla crisi hanno mantenuto valori più che soddisfacenti.
Al primo posto naturalmente il nostro vino, sempre più richiesto a livello internazionale, con un incremento ulteriore dell'1,5% tra il 2011 e il 2012 ed un valore che ha superato abbondantemente i 107 milioni di euro (alla fine del 2010 si attestava sui 100 milioni di euro), mentre le esportazioni di olio sono cresciute dell'1,3%. Incrementi che sembrano lievi ma assumono una valenza maggiore se si considera la tendenza positiva e sempre crescente che ha caratterizzato entrambe le voci e soprattutto quelle vino.
L'Abruzzo però non è solo vino e olio visto che si registrano incrementi significativi anche per il prodotti lattiero-caseari (+40%); prodotti da forno (+16,47%); pasta (+4,37%)".
"Risultati incoraggianti - aggiunge l'Assessore regionale - arrivano anche dagli altri prodotti agricoli e della pesca con un incremento generale del 12,74%. Tra il 2011 e il 2012 c'è stata una variazione del +20% nelle esportazioni delle coltivazioni non permanenti e un +15% per le colture permanenti. Ottime performance anche per le voci animali vivi e prodotti di bosco.
Una tendenza positiva supportata anche dal numero delle ditte e dalle giornate di lavoro. Tra il 2011 e il 2012, su scala regionale, in agricoltura abbiamo avuto un aumento di +116 ditte con un incremento delle giornate di lavoro dell'1,23%. Questo significa che nonostante la crisi economica e occupazionale che non risparmia la nostra regione - conclude Febbo - l'agricoltura offre ancora tante opportunità e su di essa dobbiamo continuare a puntare ed investire puntando sì all'innovazione senza dimenticare le nostre tradizioni che sono le solide radici di una terra di eccellenze.
All'aumento del numero delle aziende sul nostro territorio ha contribuito sicuramente la Misura 1.1.2 del Programma di Sviluppo Rurale (Primo insediamento giovani agricoltori) grazie alla quale sono nate oltre 1.200 nuove realtà. Di conseguenza si è registrato un aumento dell'occupazione e anche in questo caso i dati Istat sono certamente incoraggianti. In Abruzzo il numero delle persone in cerca di occupazione è diminuito di circa 8.000 unità (con il tasso di disoccupazione passato dal 12,8 all'11,5%) mentre in agricoltura è cresciuto di 3.000 unità il numero degli occupati. Nel primo trimestre 2012 i lavoratori (dipendenti e indipendenti) erano 14.000, diventati 17.000 unità nello stesso periodo del 2013".
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