gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » POLITICA » FEBBO: "MI OPPORRò ALLE NUOVE NORME DEL FISCO PER L'AGRICOLTURA"
Pubblicato il 17/10/2012 14:02

Febbo: "Mi opporrò alle nuove norme del Fisco per l'agricoltura"

abruzzo, febbo, agricoltura, monti, fisco, stabilità

"Le aziende abruzzesi vengono colpite duramente dalla nuova Legge di Stabilità"

"Le aziende agricole, soprattutto quelle abruzzesi, vengono colpite duramente dalla nuova Legge di Stabilità appena varata che determina la perdita di molte agevolazioni fiscali. È oggettivamente e assolutamente inaccettabile e quanto mai inopportuno quanto stabilito dal Governo centrale e in ogni sede mi farò promotore di tutte le iniziative possibili per esprimere la massima contrarietà al provvedimento. A cominciare da oggi, nel corso della riunione del Tavolo Verde regionale, alla presenza delle Organizzazioni professionali Coldiretti (Simone Ciampoli), Cia (Domenico Falcone), Copagri (Andrea Ronchitelli) e Confagricoltura, nel corso del quale ho ribadito la mia contrarietà al nuovo regime fiscale che colpirà gli imprenditori agricoli. Posizione che è stata ampiamente accolta e condivisa dai presenti". Questo il commento dell'assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, in merito alla misura del Governo che oltre ad avere appesantito la tassazione sui redditi agrari e domenicali, ha cancellato la possibilità per le società a responsabilità limitata, in accomandita semplice e in nome collettivo e cooperative, che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la tassazione su base catastale.

"Per quanto riguarda l'aumento impositivo - precisa Mauro Febbo - la Legge di stabilità introduce, per i periodi d'imposta 2012, 2013 e 2014, la rivalutazione del 15% del reddito agrario e domenicale e un moltiplicatore pari a 115. Per i terreni agricoli, anche non coltivati, posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, la rivalutazione scende al 5% e il moltiplicatore a 105".

"Quella che si è materializzata a Roma, con questo discutibile provvedimento, rappresenta una vera e propria batosta per la nostra agricoltura, difficile da smaltire anche in considerazione del fatto che veniamo da un periodo non certo facile in un contesto globale a tinte fosche. Con queste scelte operate dal Governo centrale - conclude Febbo - si va a colpire in modo pesante il comparto primario che ne uscirà quanto mai penalizzato anche in termini di sviluppo di modernizzazione. Come amministratore regionale quindi è mio dovere oppormi, nelle sedi e nei modi opportuni, a questo percorso intrapreso dall'Esecutivo che mette in campo misure come queste che definirei alquanto anacronistiche".

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 2