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Pubblicato il 27/01/2013 23:11

Giannino: a L'Aquila si è indietro su tutto

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Il giornalista in Abruzzo per presentare Fermare il declino. "Monti e Bersani hanno già un accordo"

Nessuna alleanza ha ribadito all'Aquila Oscar Giannino, candidato premier della lista Fare per fermare il declino (Fid). 'Non faccio alleanze, ho un programma secco che parla di dismissioni del patrimonio immobiliare pubblico per abbattere il debito pubblico. E nessuno degli altri - ha spiegato - e' disposto a far cedere cose allo Stato'.

'Quindi significa che tutti gli altri continueranno a difendere questa pressione fiscale alla quale non si puo' mettere mano se noi non abbattiamo il debito con le dismissioni pubbliche. In assenza di questo, noi facciamo una motivata opposizione'. 

'Mi dispiace che Bersani abbia adottato delle regole alle primarie per fregare Renzi, perche' Renzi avrebbe cambiato il segno alle politiche, e avrebbe portato alla Terza Repubblica'. E' il parere espresso da Oscar Giannino, candidato premier della lista Fare per fermare il declino (Fid), ad una domanda dei giornalisti a margine di un evento elettorale all'Aquila.

'Renzi avrebbe avuto un allineamento di alleati che avrebbe veramente cambiato queste elezioni - ha continuato -. Invece, hanno scelto il passato, hanno commesso un grave errore, e adesso si ritrovano in una campagna elettorale da seconda Repubblica in cui hanno paura di perdere contro Berlusconi redivivo, ma l'hanno voluto loro'.

Il candidato premier della lista Fare per fermare il declino (Fid), Oscar Gannino, si e' detto 'sicuro che c'e' gia' un patto tra Monti e Bersani'.

All'Aquila, per la campagna elettorale, il giornalista politico ed economico ha sottolineato che 'pero' i consiglieri di Monti lo stanno spingendo in una campagna elettorale in cui quel patto si sta tendendo come una corda che si sfilaccia giorno dopo giorno'.

 

 'Conosco i problemi dell'Aquila, si e' indietro con tutto. Ma la cosa paradossale di questa vostra situazione e' che per i terremotati della zona tra Emilia e Lombardia, cioe' tra Mantova, Mirandola e la provincia di Modena, voi sareste i privilegiati'. Cosi', a margine di un incontro elettorale all'Aquila, Oscar Giannino (Fid).

'Loro hanno dovuto pagare l'Imu sui capannoni sfasciati. Un Paese nel quale si dividono addirittura le popolazioni e le imprese colpite da sismi, perche' si fa pensare alla gente che lo Stato ha privilegiato voi e non loro, poi basta venire qui per rendersi conto. Questo la dice lunga su come lo Stato tratta gli italiani in cambio di quello che prende'.

'A me piace sottolineare, purtroppo, che il rimpallo tra colori politici diversi tra giunta comunale e regionale rischia di prendere piu' dell'attenzione dei media. Di fondo, in questo caso bisogna unirsi' ha concluso. 

 

"Una pessima sentenza che rispecchia il pregiudizio antiscientifico italiano. Non mi esprimo sul titolo dei componenti ma quello che vale e' che per qualunque scienziato italiano chiamato a comporre una commissione di valutazione di rischi, se il criterio penale diventa quello della massimizzazione della cautela, alla luce di questa sentenza, per evitare imputazioni per fattispecie gravissime del codice penale, dovra' semplicemente ogni caso dire 'massimo rischio per tutti', invece di fare una valutazione statistica rispetto ai fenomeni". Lo ha detto all' Aquila, Oscar Giannino (Fid) commentando la condanna a sei anni di reclusione dei sette mrmbri della Commissione Grandi Rischi.

 

"Mi rendo conto - ha aggiunto Giannino - che metterla dal punto di vista statistico puo' sembrare a tutti una cosa impropria. Meglio salvare una vita, quindi tutti in strada. In questo caso, pero' chi fa numeri e scienza non serve piu' a niente. In questo caso dovremmo dire a tutti quelli che abitano nella zona rossa del Vesuvio 'da domani mandiamo le ruspe'. E li', penso, che bisognerebbe farlo. Una via di mezzo - ha concluso - dovrebbe essere la ragionevolezza, questa sentenza e' irragionevole"

 

 

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'La mia impressione e' che Berlusconi non avra' piu' titoli per rappresentare l'Italia in Europa e nel mondo'. Lo ha detto all'Aquila il candidato premier della lista Fare per fermare il declino (Fid) Oscar Giannino rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulla discesa dello spread.

Su quanto ritenga sia stata importante l'azione del Governo tecnico in questa discesa, Giannino ha risposto: 'All'inizio, nei primi due, tre mesi del Governo lo e' stato, perche' Berlusconi oggettivamente era stato buttato fuori dal ring per ottime ragioni'.

La conseguenza del caso Mps, secondo il candidato premier della lista Fare per fermare il declino (Fid), Oscar Giannino, e' che 'a oggi, com'e' giusto, il Financial Times, cioe' l'Europa e i mercati europei, di nuovo cominciano a sospettare del nostro sistema bancario'.

A margine di un comizio all'Aquila, nella prima tappa di un giro elettorale in Abruzzo, il giornalista fa notare che 'il nostro sistema bancario ha una sofferenza che va verso i 150 miliardi, cioe' 10 punti di Pil e cosa vuol dire questo?. Vuol dire che puo' scendere lo spread sui titoli tedeschi, ma siccome le banche hanno poco patrimonio, i soldi per le imprese e per le famiglie non ci saranno neanche quest'anno e l'anno prossimo'.

Secondo Giannino 'questo perche' i regolatori hanno preferito fare un patto con i signori delle fondazioni, cioe' non avere banche capitalizzate perche' quegli aumenti di capitale si sarebbero diluiti nel controllo. Il problema e' che scegliere le fondazioni politiche invece di banche patrimonializzate che hanno piu' risorse per le famiglie - conclude -, vuol dire fare il danno del Paese'.  'Sbagliano in maniera feroce quelli che dicono che la vicenda del Monte dei Paschi di Siena non e' una questione politica e che non riguarda il Pd'.

Lo ha detto il candidato premier della lista Fare per fermare il declino (Fid), Oscar Giannino, sulla vicenda del Monte dei Paschi di Siena, a margine di un evento elettorale all'Aquila.

Il giornalista ha aggiunto di augurarsi che la vicenda influisca sulla campagna elettorale 'perche' il problema e' generale e non dovrebbe riguardare solo il Pd'. 'Qui il problema riguarda tutte le fondazioni - ha spiegato -. I signori delle fondazioni che hanno avuto un grande atteggiamento di riverenza da parte dei politici, Buzzetti, per dirne uno, sono tutti espressioni della politica. Nella mia citta', Torino, attualmente il presidente della compagnia San Paolo e' l'ex sindaco Chiamparino - ha continuato -. Quindi, questa storia per cui le fondazioni non sono la politica e' una pietosa palla'.

'Il problema e' cambiare marcia e, quindi, indurre le fondazioni a dismettere il controllo delle banche perche' avendo esercitato cosi' male la loro funzione - ha concluso il giornalista - abbiamo banche piu' deboli e oltretutto fondazioni senza patrimonio per pensare ai territori'. 

 

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