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Pubblicato il 21/01/2014 17:05

Giro: ci sono punte di eccellenza nella ricerca sconosciute al pubblico

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Visita all'Icranet di Pescara del sottosegretario di Stato per gli Affari esteri, Mario Giro

''Dobbiamo imparare ad abbracciare la nostra ricerca scientifica, che gia' c'e'. Ci sono punte di eccellenza italiane di ricerca scientifica sconosciute al grande pubblico. Questa e' una cosa che deve finire, perche' l'Italia e' apprezzata all'estero piu' di quanto si apprezzi lei stessa. E' una cosa inaccettabile''. Lo ha affermato a Pescara, a margine di una visita all'Icranet, il sottosegretario di Stato per gli Affari esteri, Mario Giro. ''Noi abbiamo una ricerca scientifica di punta - ha sottolineato il sottosegretario -, che fa un grande sforzo. Il Centro Icranet di Pescara e' un esempio, ma potrei anche parlare del Parco scientifico di Trieste o di altri luoghi, che devono essere conosciuti perche' con le poche risorse che ci sono la nostra ricerca, soprattutto in certi settori come la fisica, ha dei successi strepitosi''.

''L'opinione italiana e' che tutti devono essere parte della soluzione e non parte del problema''. Lo ha affermato il sottosegretario di Stato per gli Affari esteri, Mario Giro, a proposito della conferenza internazionale 'Ginevra 2' e della polemica relativa alla partecipazione dell'Iran, parlando di un ''percorso accidentato su cui il ministro Bonino ha lavorato molto''. ''Fin dall'inizio - ha sottolineato Giro - il ministro ha voluto questa conferenza che era morta e che e' stata resuscitata, anche per il lavoro che l'Italia ha fatto sulla Siria e sull'Iran. Finalmente si intravedeva la fine del tunnel, ma oggi c'e' questa polemica sulla partecipazione dell'Iran''

 ''C'e' un contenzioso interno tra ministero degli Esteri, dell'Interno o della Difesa e della Giustizia indiani. Entro l'inizio di febbraio si spera decidano. Se non decidono, noi chiederemo la liberazione dei maro' e la fine del procedimento''. Lo ha affermato a Pescara, il sottosegretario di Stato per gli Affari esteri, Mario Giro, sottolineando che ''l'unica cosa che ci preoccupa e' la sorte dei nostri maro' che sono li' in attesa di sapere almeno di cosa li accusano, perche' non si sa''. ''Gli indiani - ha spiegato Giro - devono decidere, non hanno ancora deciso di cosa incriminano i maro'. Tutto il tempo impiegato fino ad ora si spiega anche col fatto che c'e' un contenzioso interno tra ministeri. L'India e' un grandissimo paese, dalla nuova assertivita', si sente una delle grandi potenze emergenti, ma su questa questione non ha ancora deciso cosa vuole fare''. ''Naturalmente noi ci lamentiamo per tutto il tempo passato e siamo ancora a un punto non chiaro. Noi chiediamo che la questione si risolva in maniera equa, in maniera rapida; non siamo ossessionati - ha concluso il sottosegretario - perche' sappiamo che ci sono dei tempi interni indiani che ormai abbiamo imparato a conoscere''. 

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