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Pubblicato il 13/11/2012 10:10

Gli studenti chiedono chiarezza sul futuro dell'Adsu

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Nota congiunta di Udu L'Aquila, Udu Teramo e 360 gradi Chieti-Pescara

In una nota congiunta Udu L'Aquila, Udu Teramo e 360 gradi Chieti-Pescara chiedono 'all'Assessore Gatti e a tutti i consiglieri regionali di evitare metodi improvvisi, sbrigativi e autoritari su un tema che interessa oltre 60.000 studenti e i 3 Atenei e di aprire invece un vero confronto sul tema'.

I rappresentanti degli studenti fanno riferimento al fatto che 'le Adsu abruzzesi hanno attraversato un periodo di 2 anni e mezzo di commissariamento, da meta' 2009 all'intero 2011, periodo nel quale gli studenti e le Universita' sono stati estromessi dai luoghi decisionali delle Aziende per il diritto allo studio, senza che questo tempo sia stato utilizzato per discutere e confrontarsi su proposte di riforma del sistema del diritto allo studio universitario. Ora giunge la proposta di ri-commissariamento delle Adsu di L'Aquila, Chieti-Pescara e Teramo, e di chiusura delle stesse per dar vita ad un burocratico e politicista ente unico'.

E quindi 'Nessuna analisi sui costi di gestione e sui costi dei CDA delle Adsu e' stata presentata dall'Assessore Gatti a motivare questa ipotesi, d'altronde l'assessore dovrebbe sapere che questi costi sono stati gia' abbattuti alcuni anni fa; nessuna riforma organica sul quadro degli interventi relativi al diritto allo studio, che rimangono quelli delineati nel 1994, e' stata discussa dalla regione con l'universita' e gli studenti in questi anni; persino il piano degli interventi, che dovrebbe avere durata triennale, e' fermo al 2007'.

'In questo contesto, senza consultare ne' gli studenti, ne' le Universita', senza peraltro alcuna audizione nelle commissioni competenti, l'Assessore propone un vero e proprio colpo di mano, che lungi dal rispondere ai veri bisogni degli studenti e alle criticita' che emergono nel territorio, dalle mense ai trasporti, dagli alloggi alle sale studio, serve solo ad aumentare la burocratizzazione del sistema del diritto allo studio, l'aumento dell'incidenza della politica regionale nell'indirizzo politico del dsu, la cancellazione delle rappresentanze dell'Universita' nell'indirizzo politico e la riduzione del ruolo della componente studentesca', insistono gli studenti.

'Noi siamo pronti ad un confronto a tutto campo con la Regione sul futuro del diritto allo studio universitario, ma il confronto esclude i colpi di mano e necessita invece di approfondimenti e analisi che coinvolgano le associazioni e le rappresentanze studentesche, le Adsu, l'Universita' e la Regione, dove il punto di partenza siano i dati reali sui costi di gestione, sulle tipologie d'intervento, le qualita' e le criticita' dei servizi, i bisogni emergenti degli studenti e sulla provenienza e la destinazione delle risorse'.

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