Il Consiglio regionale d'Abruzzo ha respinto - con 24 voti contrari, 13 a favore e due astenuti - la risoluzione presentata dall'Italia dei valori con la quale si chiedeva la revoca dell'amministratore unico dell'Azienda per l'edilizia territoriale di Teramo, Marco Pierangeli, per presunte violazioni di legge nella gestione dell'ente.
Nonostante il voto compatto della maggioranza, però, si apre il caso politico nel centrodestra.
Pierangeli, nella sua veste di amministratore unico dell'Ater di Teramo, ha inviato una diffida stragiudiziale al presidente della Giunta, Gianni Chiodi, e all'assessore all'Edilizia residenziale Angelo Di Paolo, entrambi del suo stesso partito.
Nell'atto inoltrato a Chiodi e Di Paolo, Pierangeli sollecita la definizione con la massima urgenza del piano di dismissione proposto dall'azienda per consentire la vendita di alloggi per un totale di 1,4 milioni di euro. Somma che, secondo l'Idv, Pierangeli aveva comunque speso appropriandosi di un potere che non aveva, effettuando anche appalti sotto soglia. Circostanza che ha portato la Guardia di Finanza a perquisire il suo ufficio in seguito all'apertura di un'inchiesta. Rispetto alla diffida Di Paolo si è difeso sostenendo di "non capirne la motivazione, visto che la prerogativa di autorizzare la dismissione è del Consiglio regionale e il provvedimento è fermo nella commissione competente".
Sulla vicenda è intervenuto anche il firmatario della mozione, il capogruppo dell'Idv, Carlo Costantini: "molto spesso le responsabilità non sono di chi può rivelarsi non all'altezza dei compiti affidati, ma di chi ce lo ha messo e di chi non lo toglie".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 3
Condividi: