"Vogliamo che si cambi radicalmente l'agenda di governo, inserendo le priorita' vere nell'interesse della gente e dei territori. Con gli ingenti fondi previsti per un progetto inutile e dannoso per la Val di Susa come la Tav, che serve per il solo trasporto merci, o per l'acquisto di caccia e armi, si puo' far partire una maxi operazione di messa in sicurezza dell'Italia esposta al dissesto idrogeologico e ai sismi e di tutto il patrimonio edilizio". E' la proposta emersa all'Aquila dall'incontro tra una quindicina di sindaci e amministratori della Val di Susa, da tempo in lotta contro il progetto Tav, e il sindaco della citta' devastata dal sisma del 2009, Massimo Cialente. Nel capoluogo abruzzese erano presenti anche rappresentanti dei comitati No Tav e "3 e 32", quest'ultimo da sempre in prima linea per un'azione condivisa dal basso della ricostruzione post terremoto. Il confronto ha sancito il gemellaggio tra due territori che, hanno sottolineato Cialente e il presidente della comunita' montana Valsusa, Sandro Plano, "sono unite dalla comune azione di difesa del territorio".
Cialente ha denunciato il fatto che "a Roma L'Aquila non e' nell'agenda di governo, oltre a non essere oggetto di una strategia complessiva"; Plano ha aggiunto che "a Roma della protesta delle popolazioni contro il progetto Tav non hanno capito niente". Entrambi hanno detto di voler "aggregare" i sindaci di altri territori "di tutta Italia perche' non siamo leghisti", ha chiarito Plano. Il 16 Cialente potrebbe partecipare a una manifestazione no Tav a Susa. Quanto alla possibilita' di trasferire all'Aquila parte dei fondi destinati alla Tav, Plano ha commentato: "Non ci sono soldi che possono essere dirottati, non ci sono 2 miliardi per cancellare la prima rata dell'Imu, figuriamoci se sono disponibili 24 miliardi. Per ora ci sono partite di bilancio, quindi l'opera non e' coperta e alla fine potrebbe costare anche 50 milioni".
"C'e' unita' di intenti tra L'Aquila e Val di Susa, la Tav e' un'opera inutile e dannosa e i fondi potrebbero essere utilizzati per altre priorita': per migliorare i collegamenti e anche per la ricostruzione dell'Aquila. Ma i soldi non ci sono e bisogna stabilire le priorità". Cosi' il rappresentante del comitato no-Tav, Guido Fissore, nel corso dell'incontro tra il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, e sindaci e amministratori della Val di Susa, ha spiegato i motivi della partecipazione al gemellaggio tra i due territori. Fissore, ricordando che e' sotto processo per violazione della zona rossa, ha aggiunto: "Stiamo subendo la repressione attraverso la militarizzazione del territorio, chiediamo lo stop a tutto questo, la nostra vicenda non deve essere trattata come una questione di ordine pubblico, ma politico".
"I due comitati hanno da tempo un rapporto profondo - ha detto Anna Lucia Bonanni, rappresentante del comitato 3 e 32, che ha preso il nome dall'ora del terremoto che devasto' L'Aquila nel 2009 - Sappiamo cosa significa difendere il proprio territorio, anche noi sappiamo cosa vuol dire essere militarizzati, siamo andati sotto processo per aver promosso la protesta della carriole". All'assemblea pubblica di questa sera hanno partecipato anche i senatori del movimento Cinque Stelle Enza Blundo, eletta nella circoscrizione Abruzzo, e Marco Scibona, eletto in quella del Piemonte, i quali, nel sottolineare che la battaglia delle popolazioni fa parte dell'azione di M5s, hanno assicurato "sostegno in Parlamento per arrivare a una nuova agenda di governo".
"I partiti tradizionali si contendono l'1% dei consensi del 48% degli italiani. Nella battaglia per poter inserire tra le priorita' la messa in sicurezza del Paese e' arrivato il momento di partire dal basso, aggregando sindaci. Se avessimo cominciato a parlarne prima ora si discuterebbe di questo, e non delle primarie". Cosi' il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente (Pd), nel corso del gemellaggio tra il capoluogo abruzzese e amministratori della Val di Susa e comitati No-Tav. "Ho intenzione di cominciare a testimoniare e invitero' all'Aquila tutti i comuni a rischio sismico, per indurre il governo a cambiare le priorita' della sua agenda". "Tutti sappiamo che il rischio sismico e il dissesto idrogeologico ci sono, non sappiamo l'ora e il giorno, ma ogni anno succede qualcosa - dice ancora Cialente -. Mettere in sicurezza vuol dire dare lavoro, mettere in moto l'economia, recuperare il patrimonio edilizio, insomma, rilanciare l'Italia. Non capisco come il Governo nazionale non faccia questo ragionamento".
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