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Pubblicato il 07/10/2012 23:11

Le Province in allarme per i Centri per l'impiego

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I 4 presidenti hanno richiesto un incontro con il presidente Chiodi

 

Allarme dei presidenti delle Province abruzzesi Walter Catarra (Teramo), Antonio Del Corvo (L'Aquila), Enrico Di Giuseppantonio (Chieti) e Guerino Testa (Pescara), sul futuro di servizi come i Centri per l'Impiego ed il Genio Civile. Insieme hanno chiesto un incontro al presidente della Regione Gianni Chiodi.
Secondo i massimi esponenti delle Province, per quanto riguarda i Centri per l'impiego a tutt'oggi non vi e' alcuna certezza sui trasferimenti dei fondi per la programmazione 2012-2013 con il rischio che dal prossimo primo gennaio possano perdere le professionalita' ad alta specializzazionem, circa 200 persone, '"he da anni contribuiscono ad un pieno e corretto funzionamento delle strutture e che rappresentano un fondamentale punto di riferimento per l'utenza. Cio' - spiegano - produrra' un danno sia all'utenza, che non potra' usufruire delle loro competenze, sia agli stessi addetti, che rischiano di rimanere senza lavoro".
Per quanto riguarda il Genio Civile, scadra' il primo gennaio la proroga dell'entrata in vigore delle Legge regionale 28/2011, che detta le norme per la riduzione del rischio sismico e che ha introdotto un regime autorizzatorio per il 100 per cento dei progetti relativi ad interventi ricadenti nelle aree a media ed alta sismicita', oltre a spese particolarmente elevate a carico di chi deposita un progetto. "L'ulteriore lavoro introdotto dalla nuova norma - sostengono i Presidenti - gravera' completamente sugli uffici provinciali del Genio Civile ai quali, pero', la nuova legge non ha destinato ne' personale ne' risorse finanziarie, con il rischio paralisi per gli Uffici stessi e per l'intero settore dell'edilizia. Nel caso dell'Aquila in particolare, inoltre, tale situazione di incertezza rischia di compromettere ulteriormente la ricostruzione post sisma".
Per quanto riguarda l'erogazione dei fondi per il trasporto degli studenti disabili che frequentano le scuole superiori, le Province proporranno alla Regione che il servizio venga affidato completamente ai Comuni, ai quali gli enti provinciali hanno il solo compito di trasferire le risorse per servizi che le amministrazioni gia' erogano, "realizzando un grosso snellimento della burocrazia, riducendo i tempi al minimo ed evitando qualsiasi sperpero del denaro pubblico". 

 

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