Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del 58mo anniversario della tragedia di Marcinelle, ha inviato il seguente messaggio: "Desidero esprimere, nella triste ricorrenza della terribile sciagura di Marcinelle, sentimenti di commossa e sincera partecipazione a quanti con la loro presenza oggi testimoniano imperituro affetto verso i numerosi minatori, italiani e non, che persero la vita al Bois du Cazier 58 anni fa.
Il tempo trascorso non attenua il ricordo di una tragedia simbolo del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Essa costituisce tuttora motivo di riflessione sui pressanti temi dell'integrazione degli immigrati e della sicurezza sul luogo del lavoro, nonche' forte sprone a perseguire questi obiettivi con il massimo impegno delle istituzioni italiane ed europee e di tutte le forze sociali. In memoria di quel funesto giorno di cinquantotto anni fa, rivolgo il mio pensiero di solidarieta' e vicinanza ai familiari delle vittime della tragedia del Bois du Cazier e di ogni altra nella quale sono drammaticamente periti nostri connazionali"
"Quella di Marcinelle e' una tragedia che non puo' e non deve essere dimenticata e in questo giorno di memoria e' dovere di tutti riflettere su temi di grande importanza come la sicurezza e l'immigrazione". E' quanto ha detto il segretario generale dell'Ugl, Geremia Mancini, durante il convegno dal titolo "L'Uomo Carbone", organizzato oggi a Mannoppello in ricordo della tragedia mineraria avvenuta a Marcinelle nel 1956. "Solo mantenendo viva la nostra memoria - ha aggiunto - possiamo cercare di costruire un futuro migliore imparando dagli errori, insegnando ai giovani che il passato e' parte integrante della nostra cultura. Siamo noi, con le nostre scelte e le nostre decisioni, che possiamo non rendere vano il sacrificio di quei 262 lavoratori, di cui 136 italiani e, fra questi, 60 abruzzesi. Da quel giorno il mondo prese finalmente coscienza delle terribili condizioni in cui, all'epoca, erano costretti a lavorare gli immigrati e i minatori ed e' quella consapevolezza che ci ha permesso di cambiare. Ora - prosegue Mancini - viviamo in un'epoca diversa, quel 1956 sembra davvero lontano, eppure ancora oggi c'e' chi rischia la vita andando a lavorare e le tragedie dell'immigrazione sono all'ordine del giorno". "Oggi siamo uniti nel ricordo - ha concluso - ma dobbiamo impegnarci per fare in modo che questo spirito unitario possa davvero e finalmente caratterizzare tutte le battaglie che ci aspettano, nel bene e nell'interesse dei piu' deboli".
"Rendere omaggio ai 262 minatori, 136 dei quali erano italiani, che l'8 agosto 1956 persero la loro vita in quella miniera, e' stato un momento significativo: due luoghi simbolo di questa tragedia, Bois du Cazier e Manoppello, sono tornati ad abbracciarsi per ricordare un sacrificio che rimarra' per sempre l'emblema dell'immigrazione italiana e dell'integrazione sociale". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, a margine della cerimonia a Bois du Cazier, nella periferia di Charleroi, dove oggi viene commemorato l'anniversario della tragedia della miniera belga, in cui persero la vita 262 minatori, 61 dei quali abruzzesi. "Il sacrificio di questi uomini e' stato ed e' ancora oggi per tutti noi emblema di una generazione che e' spinta ad emigrare alla ricerca di un futuro migliore; il mio pensiero va ai giovani che sono costretti a lasciare l'Italia per avere un lavoro. Questo luogo - riferendosi a Bois du Cazier - rappresenta il primo esempio di integrazione sociale e culturale di uomini aventi nazionalita' diversa, nel dopoguerra, che confluirono in Belgio per un solo ed unico motivo: il lavoro. E' il ricordo - aggiunge ancora il presidente Di Pangrazio - di un martirio, che rinnova la sua attualita' ogni volta che i fatti di cronaca ci danno testimonianza di nuovi incidenti sui luoghi di lavoro". "La sicurezza nei luoghi di lavoro - sottolinea Di Pangrazio - e' un diritto irrinunciabile che ricade su ciascuno di noi". "Nell'auspicio - conclude il presidente del Consiglio regionale - che i giovani sappiano fare tesoro dell'abnegazione dei minatori di Marcinelle, e che questa tragedia possa continuare ad essere un punto di riferimento per le future generazioni".
Il senatore di Forza Italia Antonio Razzi ricorda le vittime che 58 anni fa listarono a lutto l'Italia. Dei nostri emigrati che lavoravano nella miniera di carbon fossile del Bois du Cazier a Marcinelle, in Belgio, persero la vita in un gravissimo incendio scoppiato in uno dei pozzi. "Come dimenticare - ha dichiarato Razzi, segretario della Commissione esteri del Senato - le vittime di quel disastro. 262 morti dei quali 136 italiani e tra questi 60 natii dell'Abruzzo che vide il comune di Manoppello (Pescara) contare in un colpo solo 23 morti. Il ricordo - ha concluso Razzi - va a quei lavoratori che, per mantenere linde le proprie reputazioni e oneste le proprie famiglie andarono all'estero e vi trovarono invece che una vita migliore, sfortunatamente la morte"
"Oggi, nell'anniversario del disastro di Marcinelle, il ricordo grato e commosso a tutti gli italiani che morirono per un pezzo di pane". Lo scrive su twitter il capogruppo degli europarlamentari socialisti e democratici, Gianni Pittella eletto alle scorse elezioni nella Circoscrizione Italia meridionale.
"Oggi, 8 agosto, e' la Giornata nazionale del sacrificio e del lavoro italiano nel mondo. Come Pd degli Stati Uniti vogliamo ricordarlo, non solo per il triste evento che causo' la morte di 136 dei nostri connazionali in una miniera di carbone, a Marcinelle, nel '56, ma come simbolo per tutti noi, italiani all'estero". E' quanto si legge in una nota congiunta del segretario del Pd degli Usa, Sergio Gaudio e Vincenzo Pascale, responsabile emigrazione del Pd degli Usa. "Fa parte della nostra storia, della storia di una nazione che soprattutto oggi che il numero di emigrati e' tornato a crescere cosi' prepotentemente, deve ricordare la solidarieta', il rispetto e il dolore - conclude la nota - che si deve a chi lascia tutto e di essere Paese di emigrazione".
Il ricordo della strage di Marcinelle, del terribile incendio che 58 anni fa, nella miniera del Bois du Cazier, uccise 262 minatori di cui 136 italiani "ci richiama all'impegno comune per garantire a tutti migliori opportunita' di lavoro e garanzie di sicurezza": ma, come sottolinea il ministro degli Esteri Federica Mogherini nella dichiarazione che ha inviato alla celebrazione di oggi a Marcinelle, alla quale ha partecipato il sottosegretario Sandro Giro, "deve anche indurci a riflettere su quanti partono oggi per l'Europa da Paesi lontani". L'emigrazione, ha sottolineato il ministro, "resta una pagina fondamentale della nostra storia. Gli italiani all'estero sono, oggi come ieri, una risorsa preziosa tanto per l'Italia quanto per i Paesi in cui vivono". Infatti, ha ricordato, la crisi "spinge di nuovo molti italiani a cercare all'estero un presente e un futuro migliore". Parlando di chi cerca di raggiungere l'Europa, "per molti di loro il sogno di una nuova vita dignitosa e in pace finisce gia' lungo il viaggio nel Mediterraneo - constata Mogherini - Anche per quei giovani, quei bambini talvolta, l'Italia e' oggi impegnata a mettere a punto, insieme al resto dell'Europa, risposte efficaci"
"Marcinelle e' e resta una ferita grande all'Abruzzo del lavoro. Un Abruzzo fatto di padri, di figli, di mariti, di fratelli, di giovani e meno giovani che hanno dovuto lasciare casa e famiglia per andare avanti, per cercare di costruire, da lontano, un futuro diverso dalla poverta'". Cosi' il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, in occasione dell'anniversario della strage di Marcinelle.
"Il sacrificio di vite umane e' stato enorme 58 anni fa, 262 in tutto le vittime. I 136 lavoratori morti a mille metri sotto la terra belga, che lavoravano in condizioni atroci - afferma il sindaco - sono un tributo troppo alto per la storia d'Italia. I 61 morti della Valpescara sono anche un pezzo della nostra storia, fatta di necessita', di volonta' di contribuire a migliorare le condizioni di vita, per le proprie famiglie e migliaia di altre. Il tema centrale e' quello della dignita' del lavoro, un tema per cui la politica deve impegnarsi non facendo promesse vane, ma mettendo in campo azioni che favoriscono l'intrapresa economica, l'occupazione, il rispetto delle regole e della sicurezza sul lavoro.
Quei morti - prosegue Alessandrini - sono patrimonio anche nostro e ci ricordano ogni giorno il valore del sacrificio, quello della dignita' dei lavoratori e il potere della memoria che lo rende importante, un monito per i vivi e un abbraccio per tante famiglie segnate dalla scomparsa di quegli uomini.
E' un ricordo che non ha bisogno di retorica e non ha confini ne' campanili quando la morte si presenta in modo cosi' duro come accadde in Belgio quell'8 agosto del 1956", conclude il sindaco.
"Quella di Marcinelle e' stata, gia' 58 anni fa, una tragedia europea. E ricordarlo rappresenta uno stimolo ulteriore per affrontare questi temi superando i confini nazionali. L'unico modo per trovare soluzioni piu' adeguate e meno parziali". E' quanto afferma Paolo Tancredi, deputato abruzzese del Nuovo Centrodestra e vicepresidente della Commissione Politiche dell'Unione Europea della Camera, nel giorno del 58esimo anniversario della tragedia di Marcinelle. "Alla tragedia di Marcinelle - aggiunge - e' legato, purtroppo, un capitolo triste della storia dell'Abruzzo e della memoria collettiva di tutta la nostra regione. Ricordare i 60 minatori abruzzesi, quasi la meta' degli italiani che persero la vita in quel disastro, e' un atto doveroso e opportuno anzitutto per riflettere, come auspicato dal Presidente Napolitano, sui temi del lavoro, della sicurezza nei luoghi di lavoro e dell'immigrazione. Su questo aspetto, in particolare, gli abruzzesi emigrati in Belgio, cosi' come in altre nazioni europee e non, hanno dato un grande esempio di rispetto e integrazione, oltre che di laboriosita' e sacrificio, offrendo un contributo determinante per lo sviluppo economico e industriale di quei Paesi", conclude Tancredi
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