Contestualmente alla nomina ormai imminente da parte del prefetto di Chieti di un commissario che pero' non venga scelto fra le persone che non sono attualmente presenti all'interno del Mario Negri Sud, le organizzazioni sindacali chiedono un tavolo ministeriale, un tavolo dove siedano il Ministero dell'universita' e della ricerca e il Ministero dell'economia, che dia credibilita' al rispetto di professionalita' che sono nate e cresciute in Abruzzo e che possono e devono continuare a fare ricerca in Abruzzo. E' la duplice richiesta giunta da Cigl e Cisl nel corso di una conferenza stampa dedicata alla vertenza che riguarda il centro di ricerche di S. Maria Imbaro, una fondazione di cui sono soci con quote paritarie la Regione Abruzzo, la Provincia di Chieti e il Mario Negri, che, con circa 8,5 milioni di euro di debiti e 100 dipendenti che non percepiscono lo stipendio da 13 mesi, e' ad un passo dal commissariamento e rischia la liquidazione dopo 25 anni di attivita'. "Quando la Provincia di Chieti unanimemente in un Consiglio provinciale ha chiesto discontinuita' della direzione del Negri - ha detto il segretario provinciale della Filcam Cgil, Sergio Aliprandi, presente il suo collega della Cisl, Ernesto Magnifici - e' stessa cosa che noi chiediamo oggi. Oggi al prefetto chiediamo di non avere assolutamente un commissario che possa provenire dall'interno bensi' che sia una persona capace, estranea, e quindi abbia una parte neutrale ed oggettiva per valutare quello che succede e che non venga preso dall'interno di questa struttura". Aliprandi poi si rivolge alla Regione. "A D'Alfonso il messaggio deve essere molto chiaro: e' il nuovo presidente della Regione Abruzzo, nella fase pre elettorale e' andato a visitare il Negri in quanto centro di eccellenza, ha cercato di parlare con i lavoratori cercando di capire quali fossero i problemi. Dopo che e' stato eletto - ha aggiunto Aliprandi - non ha fatto assolutamente nulla. Per cui puo' ancora promuovere politicamente il tavolo ministeriale e interessarsi, e non far passare il suo interesse per un mero interesse elettorale"
Scopre il funzionamento di una proteina nel ciclo delle cellule che potrebbe avere un impatto nella biologia dei tumori, eppure il suo istituto di ricerca rischia la chiusura. La giovane ricercatrice abruzzese del Mario Negri Sud di S.Maria Imbaro Gaia Fabrizio, originaria di Vasto, tre anni fa ha iniziato il suo percorso scientifico con una borsa di studio finanziata dalla Banca Popolare dell'Emilia Romagna, ma e' notizia di ieri che il Prefetto di Chieti e il Cda Fondazione Negri Sud abbiamo deciso la nomina di un commissario per la liquidazione. Lo studio, in attesa che il Negri Sud decida di costituirsi in onlus, e' stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Cellular and Molecular Life Science e sara' presentato nel 2015 ad Amburgo al meeting internazionale FASEB. Nonostante il Mario Negri Sud rischia la chiusura risponde alla crisi e alle difficolta' economiche, nonostante ieri il Prefetto di Chieti e il Cda Fondazione Negri Sud abbiamo deciso la nomina di un commissario per la liquidazione. Nel Laboratorio di Trasduzione del Segnale, diretto dalla dottoressa Maria Di Girolamo, la Fabrizio ha studiato un complesso meccanismo che regola la funzione di varie proteine all'interno della cellula, meccanismo che si chiama ADP-ribosilazione. Il lavoro della ricercatrice ha riguardato l'identificazione di un enzima coinvolto nell'ADP-ribosilazione di una proteina chiave (GRP78), utile nel mantenimento di un'ottimale "fitness" cellulare. ''La regolazione della funzione di questa proteina, tramite la sua ADP-ribosilazione, spiega una nota del Negri Sud, ha importanti risvolti in contesti fisiologici e patologici, tanto che la ricerca continua con l'obiettivo di valutare l'impatto di questa modifica nella biologia dei tumori'
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