Impossibile, secondo il deputato di Sel Gianni Melilla, procedere alla scelta del Governo Renzi di sopprimere la sezione distaccata del TAR di Pescara, "sia per ragioni organizzative e logistiche, perche' L'Aquila non ha una struttura tale da gestire un carico di lavoro e una organizzazione cosi' impegnativa, sia perche' i problemi legati alla ricostruzione non agevolano la ricerca di una sede piu' ampia di quella attuale del Tar aquilano". Da qui la proposta di Melilla di "procedere al ritiro di tale proposta o, in subordine, una pausa di riflessione con un rinvio di almeno tre anni della questione, lo stesso che si e' fatto in occasione degli accorpamenti previsti per i Tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto". Melilla aggiunge che in questo senso sta lavorando come parlamentare abruzzese, in considerazione che il Decreto sara' all'esame della Camera la prossima settimana. "Vi e' infine un problema piu' generale sulla dislocazione degli uffici giudiziari della Regione Abruzzo. La Corte d'Appello - dice ancora Melilla - ha sede all'Aquila e non e' stata sollevata la questione di creare una sezione distaccata a Pescara per le province di Pescara e Chieti. Sarebbe per questo grave - conclude - se si volesse alterare a danno dei cittadini delle due province piu' popolose dell'Abruzzo, e cioe' Chieti e Pescara, l'attuale assetto del Tar diviso in modo condiviso e pacifico tra L'Aquila e Pescara, con un notevole risparmio di spesa per i cittadini grazie alla ottimale organizzazione del servizio"
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