"Una manifestazione imponente, come da Micron non si era mai realizzata, segno della gravita' della sistuazione ma anche della voglia di non farsi mettere i piedi in testa dall'azienda e dalla incapacita' politica". E' il commento dell'assessore alle Politiche sociali del Comune dell'Aquila, Stefania Pezzopane. "L'azienda - dice ancora la Pezzopane - e il suo management con cinismo e spregiudicatezza annunciano 700 esuberi, si apre il rischio di uno spacchettamento purtroppo molto simile al disastro Italtel degli anni '80. Tutto cio' puo' essere ancora bloccato. I lavoratori di Micron, in questi anni, con accordi sindacali impegnativi e lungimiranti hanno fatto la forza di questa azienda. Ora questi lavoratori non possono essere abbandonati. Una vertenza cosi' importante - conclude Pezzopane - e' una vertenza di tutto il territorio. Non solo perche' centinaia di aquilani lavorano in Micron ma perche' questa azienda e' una forza di tutta la Regione e la Provincia dell'Aquila".
"Chiedere con urgenza l'apertura di un tavolo di settore della micro-elettronica a livello nazionale sollevando una sostanziale sfiducia verso lo scenario su cui si sta incardinato oggi il tavolo ministeriale e convocare al piu' presto un incontro a Roma al ministero alla presenza del Sottosegretario De Vincenti. Il perdurare della situazione ci obblighera' eventualmente a intraprendere possibili forme di protesta nella capitale e la Regione, se necessario, scendera' in campo al fianco dei lavoratori". E' questo l'impegno assunto oggi all'Aquila dal Presidente della Regione, Gianni Chiodi, nel corso dell'incontro avuto con una delegazione Micron formata da rappresentanti sindacali e lavoratori. Il Presidente Chiodi, il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, assessori e consiglieri hanno esaminato le questioni legate alla vertenza della multinazionale americana. Chiodi, in stretto contatto con il Sottosegretario per lo sviluppo economico che ha piu' volte contattato questa mattina, ha cosi' sollecitato la convocazione del nuovo tavolo con la massima urgenza . "La partita Micron - ha aggiunto Chiodi - va condotta ai massimi livelli per salvaguardare lo stabilimento e l'intera forza lavoro. Il Governo, quindi, cambiando il tavolo deve aprire una partita che riguardi l'intero settore della micro-elettronica. Questa e' la base di partenza per evitare la strada dello smantellamento". Sindacati e lavoratori hanno sottolineato, infatti, come la Micron rappresenti una realta' industriale al top nella produzione delle memorie con un fatturato da sei miliardi di euro. Dunque, di fatto, non sarebbe un'azienda in crisi. Il timore e' che voglia investire in altri Paesi e che oggi sia solo interessata ad una soluzione industriale di basso profilo che potra' garantire una sopravvivenza di qualche anno appena. Il tavolo ministeriale cosi' come strutturato fino ad oggi non soddisfa pienamente sindacati e lavoratori nonostante siano in corso comunque tentativi di salvaguardare l'occupazione e la struttura industriale. Il principio da cui si intende partire e' la necessita' di cambiare logica del tavolo ministeriale puntando al un tavolo di settore, alle politiche industriali dei semiconduttori in Italia individuando cosi' possibilita' di sviluppo dello stabilimento avezzanese. "Occorre lavorare tutti insieme in difesa di un sito industriale strategico non solo per l'Abruzzo ma per l'intero paese - ha proseguito Chiodi - Chiediamo al Governo la massima attenzione e l'apertura di un tavolo di settore per la micro-elettronica che possa sollecitare politiche industriali incisive per lo sviluppo di un settore strategico in raccordo con enti locali e parti sociali. E' in gioco il futuro di tutti i lavoratori e delle loro famiglie. Tuttavia, ci preoccupa questo avvicendamento del governo nazionale perche' il rischio e' che si possa rinviare la questione al prossimo governo".
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