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Pubblicato il 17/01/2015 09:09

Mobilità volontaria, Di Primio (Anci) presenta le richieste al Governo

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Chiarire quale sia il limite territoriale entro il quale debbano essere attuati i processi di mobilita' obbligatoria, che le nuove disposizioni non incidano sulla mobilita' volontaria in entrata e sulle quote percentuali del turn over e che i Comuni possano comunque avviare nuove procedure di reclutamento in relazione a specifici fabbisogni concernenti figure professionali non rinvenibili attingendo dal bacino del personale soprannumerario. Sono le richieste fatte al Governo da Umberto Di Primio, vice presidente dell'Anci con delega alla riforma della Pubblica Amministrazione, politiche del personale e relazioni sindacali in occasione del Comitato Direttivo dell'Anci, riunitosi per proseguire il confronto con il Governo e il Parlamento sulle problematiche di finanza locale e proposte di provvedimenti in materia di Enti locali. Il sindaco di Chieti in particolare e' intervenuto sull'attuazione delle disposizioni contenute nella legge di stabilita' per il 2015 relative al ridimensionamento degli organici delle Citta' metropolitane e delle Province e alla conseguente ricollocazione del personale soprannumerario di tali Enti presso i Comuni, evidenziando alcune rilevanti criticita'. Secondo Di Primio "posto che il riassorbimento del personale provinciale e delle Citta' metropolitane dovra' avvenire nel 2015 e nel 2016 a valere sulle quote di turn over disponibili per cessazioni intervenute nel 2014 e 2015, sara' utile chiarire che i Comuni potranno concludere e perfezionare anche nel 2015 le procedure di assunzione gia' avviate attraverso le quote di turn over riferite alle cessazioni di personale avvenute fino all'anno 2013. Questa manovra finanziaria - ha aggiunto - dovrebbe essere piu' vicina alle autonomie locali in ragione del fatto che a capo del Governo c'e' un ex primo cittadino. In realta' tale manovra e' nemica dei Comuni perche' sottrae fette significative di autonomia agli Enti Locali. La norma che sancisce il blocco delle assunzioni per far spazio al personale in sovrannumero delle Province e' inaccettabile, inoltre, mancano significativi interventi in materia di semplificazione e di razionalizzazione dei controlli esterni".

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