"Dopo aver preso visione della lettera di dimissioni del sindaco Maragno lo invito pubblicamente a fare denuncia formale ed indicare i nomi di coloro i quali detengono la paternita' della pressione lobbistica a cui e' stato sottoposto". Cosi' commenta il consigliere Manola Musa le dichiarazioni del primo cittadino che oggi ha formalizzato le sue dimissioni. "E' suo dovere civico e morale - prosegue Musa parlando di Maragno - individuare con precisione tali personaggi al fine di non confonderli con coloro i quali si sono limitati a votare un rinvio di bilancio", e proprio la Musa e' uno di questi consiglieri. "La tempistica di questa grave denuncia che si palesa in concomitanza dell'accaduto in consiglio comunale pone la cittadinanza nella confusione piu' totale", dice sempre la Musa. Per questo il consigliere di maggioranza chiede a Maragno di "dare chiara paternita' alle accuse mosse contro 'taluni' non meglio identificati". Sulla questione interviene anche Anthony Aliano, un altro dei consiglieri che ieri ha votato con la minoranza. "Il risentimento di Maragno cela, con tutta evidenza, un problema piu' personale che politico che non ho ancora ben capito", commenta. E poi, riferendosi al comportamento di ieri, sottolinea che "si e' solo deciso di aderire ad una richiesta di rinvio tecnico, pervenuta dai consiglieri di minoranza (Pd, M5s e civiche), al solo fine di garantire il giusto rispetto che si deve riservare ad ogni consigliere". Si puntava ad esaminare meglio gli oltre duemila emendamenti presentati "non piu' tardi di tre giorni fa". Ammette anche che il bilancio non gli piace, "ma per esprimere al meglio le mie idee ho lo strumento dell'emendamento", aggiunge Aliano. "Una sana concertazione, preceduta dall'approvazione democratica del rinvio di pochi giorni, non potra' che agevolare la formazione di un bilancio che dovra' necessariamente tenere conto degli interessi di tutta la collettivita', di destra, di centro e di sinistra"
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