Il presidente del Partito Radicale Marco Pannella, da tre giorni in sciopero totale della fame e della sete, da stamane e' di nuovo a Teramo per incontrare anche rappresentanti istituzionali della Regione Abruzzo. Il leader radicale si e' recato nel capoluogo abruzzese alle 11 per una riunione con i compagni di Amnistia, Giustizia e Liberta' Abruzzi convocata dal segretario Vincenzo Di Nanna presso piazza dei Martiri della Liberta' (Caffe' Grand'Italia). Sempre nello stesso luogo, alle 15, incontrera' i rappresentanti istituzionali per le valutazioni necessarie in questo periodo particolarmente drammatico per la situazione carceraria. In seguito alla telefonata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha chiesto a Marco Pannella di sospendere l'iniziativa nonviolenta, il presidente del Partito Radicale - riferisce Di Nanna - ieri ha interrotto solo "per un brindisi" lo sciopero della sete, bevendo un bicchiere d'acqua a Sky Tg24: "Brindo a Sergio, per costruire insieme uno Stato di diritti e legalita'", ha dichiarato. Ciononostante - sempre secondo quanto riferito dal segretario di Amnistia, Giustizia e Liberta' Abruzzi - e' fermamente deciso a proseguire lo sciopero totale della fame e della sete, e oggi e' tornato a Teramo dove tre giorni fa un detenuto della Casa Circondariale "Castrogno" si e' suicidato in cella: un episodio che Pannella ha commentato duramente, affermando che "e' stato assassinato dal regime italiano"
Marco Pannella e' stato sottoposto a controllo medico, dopo quattro giorni di digiuno. "Le sue condizioni generali - si legge nel bollettino medico diffuso nel primo pomeriggio - sono risultate discrete, sebbene si evidenzi una marcata ipotrofia muscolare. In particolare sono risultate buone le condizioni cardiocircolatorie e respiratorie. Gli esami ematochimici eseguiti questa mattina sono risultati nella norma". Per i medici "in considerazione delle numerose patologie preesistenti ed in atto, e' tuttavia opportuno che l'onorevole Pannella riprenda subito ad alimentarsi ed idratarsi adeguatamente, onde evitare di esporsi a rischio di complicanze acute, nonche' di compromettere ulteriormente una condizione di equilibrio assai precario".
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