"La rinascita della città passa attraverso lo sviluppo culturale". Questa l'idea di Moreno Di Pietrantonio, capogruppo Pd del comune di Pescara, nell'introduzione al primo forum dedicato alla cultura che si è svolto martedi 4 giugno al Museo Vittoria Colonna. L'appuntamento è stato organizzato dal Gruppo Pd e dall'Unione Comunale di Pescara. Presenti in tanti all'incontro tra operatori, artisti, associazioni del mondo imprenditoriale e politica per mettere in campo un "laboratorio permanente finalizzato a realizzare un progetto culturale capace di rilanciare la città".
"Siete qui", ha esordito Paola Marchegiani, consigliere comunale,"perché, anche per voi, la cultura è uno strumento di crescita economica e sociale. L'ignoranza è un male". Invitati al forum anche esponenti del mondo accademico, tra questi Pierluigi Sacco, docente di Economia della Cultura presso l'Univeristà IULM di Milano e Giacinto Di Pietrantonio, docente presso l'Accademia Belle Arti di Brera. Entrambi di origini pescaresi hanno ricordato quanto, negli anni passati, il fermento artistico cittadino abbia prodotto idee innovative, come il Fuori Uso "la cui formula è stata copiata per la Biennale di Berlino", ha sottolineato Cesare Manzo, ideatore dell'evento pescarese.
Molte le voci che si sono levate a favore della necessità di una politica culturale attiva e propensa al cambiamento. Gli obiettivi su cui focalizzarsi in futuro sarebbero "l'urgenza di un piano strategico, il coinvolgimento dei giovani come energia pura per la rinascita, e il recupero di spazi ormai non più utilizzati". Pescara, secondo il Pd, dovrebbe mirare a diventare una piattaforma culturale importante per lo sviluppo di economie che vanno al di là del semplice turismo, attraverso l'impiego di risorse ragionate e volte ad una prospettiva a lungo termine.
Durante il dibattito sono emerse diverse polemiche nei confronti delle amministrazioni comunali, polemiche che hanno preso il sopravvento sulle proposte. Largo alle idee concrete nell'intervento di Lucia Zappacosta, portavoce dell'associazione culturale Contemporary, che con dati Istat alla mano ha esposto con fermezza alcune richieste rivolte ai politici presenti. La Zappacosta ha sottolineato l'urgenza di "incentivare il controllo delle attività finanziate con fondi pubblici, razionalizzare i fondi in base ai risultati conseguiti e sviluppare una possibilità per i più giovani nel settore cultura".
di Giulia Grilli
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