'E' il ricordo della neonata Pescara''. La filanda Gianmaria nata nel primo Novecento, e' oggi al centro di una disputa di carattere politico ed edilizio. Il M5S, questa mattina in conferenza stampa ha ribadito il no all'abbattimento, spiegando i motivi della sua posizione. La disputa e' con chi l'ha comprata, la famiglia Giammaria che ha deciso di far sorgere palazzi e cosi' ad intervenire, dopo i ricorsi al Tar, e' ancora il M5S che spiega le sue titubanze sulle volumetrie previste dal piano della Rigens, societa attualmente proprietaria dell'area dove sorge la Filanda. "Dopo il rilascio del permesso di costruire per realizzare un Pue (Piano Urbanistico Esecutivo) - ha spiegato la consigliera comunale pentastellata Erika Alessandrini. - abbiamo analizzato alcune carte del fascicolo e in particolare il fascicolo dell'istruttoria urbanistica e per noi ci sono delle discrepanze nei conteggi delle superfici recuperate e quindi delle nuove volumetrie che e' possibile costruire. Questo edificio - ha spiegato la Alessandrini - non e' da abbattere e non e' da abbattere perche' innanzitutto e' veramente un patrimonio che riguarda la storia e il lavoro della nostra citta' visto che poi dobbiamo essere sicuri che le carte siano a posto e che la possibilita di demolirla sia effettivamente legittima per gli attuali proprietari". Per questo i consiglieri del Movimento Cinque Stelle hanno chiesto un incontro con i vertici dell'Amministrazione Comunale. "Abbiamo scritto al sindaco e all'assessore Santavenere - ha detto - per chiedere appunto la possibilita di fare una revisione straordinaria di queste carte. Il sindaco ha la possibilita' di fare una ordinanza di sospensione dei lavori in modo da fermare la demolizione della filanda ricontrollare le carte e vedere se si potra' procedere con i lavori".
"Esprimo un profondo rammarico per l’abbattimento odierno della filanda Giammaria, un atto che ferisce il patrimonio culturale di Pescara e che è frutto di un percorso amministrativo che viene da lontano e che, malgrado l’indirizzo volto alla conservazione dell’immobile perseguito anche dal gruppo consiliare del Partito Democratico, non è stato possibile impedire poiché nel frattempo si erano formati dei diritti edificatori, riconosciuti anche dall’ordinanza del TAR n. 44 del 13 aprile 2015 (che ha ritenuto di sospendere solo l’intervento pubblico della particella 273), che ad avviso della struttura tecnica dell’Ente sarebbe stato illegittimo ostacolare", ha detto il capogruppo del Pd in Comune, Marco Presutti.
"Questa ennesima cicatrice realizzata ai danni della città ci sprona a dare piena attuazione alla delibera consiliare che abbiamo approvato lo scorso 13 marzo, con la quale abbiamo preso atto atto dell'annullamento della disposto dal TAR della deliberazione del 2014 per l’adozione della variante al PRG per la tutela del patrimonio storico e architettonico della città e, attraverso un ordine del giorno di cui sono stato il primo firmatario, abbiamo invitato il Sindaco e la Giunta a ricostituire con urgenza il gruppo di lavoro affinché sia approfondito e adeguatamente motivato il piano per la salvaguardia delle aree di interesse storico e culturale della città, oggetto della citata delibera del 2014", conclude Presutti.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: