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Pubblicato il 02/09/2014 23:11

Pescara, scontro in Consiglio Comunale sulle aliquote delle tasse

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Sono approdate oggi in consiglio comunale, a Pescara, la delibera sul regolamento dell'Imposta unica comunale e la delibera contenente le aliquote per il 2014 di Imu e Tasi, illustrate dall'assessore Bruna Sammassimo, che ha parlato della necessita' di fare ricorso alla leva fiscale come "scelta obbligata" derivante "da una pesantissima situazione economico finanziaria" dell'ente, a cui si aggiunge "l'obiettiva difficolta' a trovare la totale copertura a tutte le spese correnti". Ha assicurato che non c'e' stato "alcun aumento di spesa ed e' stata, anzi, contenuta la spesa comprimibile rispetto al 2013", e i tagli previsti sono pari a 4 milioni, senza toccare politiche sociali, sistema educativo e cultura. A questi problemi si aggiunga un deficit di liquidita' di 42 milioni di euro, e a gennaio - e' stato fatto notare in aula - si rischia il default. Per quanto riguarda la Tasi, l'aliquota proposta e' fissata al 2,5 per mille per le abitazioni principali di categoria da A2 a A7 non soggette ad Imu e all'1 per mille sui fabbricati rurali strumentali mentre per gli altri fabbricati diversi dall'abitazione principale e' previsto l'azzeramento. Per l'Imu, che si applica ai possessori di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli a qualsiasi uso destinati con esclusione dell'abitazione principale ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A1 - A8 e A9, l'aliquota e' del 4 per mille, con una detrazione di 200 euro per le abitazioni principali e al 10,60 per mille per tutti gli altri fabbricati, terreni ed aree edificabili. Per la Tari ci sara' una delibera ad hoc. "Siamo ben consapevoli - queste le parole dell'assessore - che l'aumento fiscale e' un grandissimo sacrificio richiesto ai pescaresi, tenuto anche conto della crisi economica, me e' necessario per risanare i conti, per non dichiarare il fallimento e per avviare politiche di rilancio della citta'". E' possibile, poi, che l'Irpef sara' aumentata all'8 per mille, e' stato anticipato oggi. La minoranza ha subito avanzato una serie di contestazioni e presentato un migliaio di emendamenti per cui l'ostruzionismo nei prossimi giorni si annuncia lungo.

In una nota congiunta i capigruppo della maggioranza al Comune di Pescara intervengono sulle vicende del bilancio e spiegano che ''negli ultimi giorni, molti si sono esercitati nella critica del bilancio di previsione del 2014 che questa amministrazione sta predisponendo e di cui gli atti per le aliquote e il Regolamento Iuc costituiscono necessaria premessa'' Si tratta di ''esercizi di stile, si direbbe, privi del fondamento di un testo di bilancio, visto che quest'ultimo dev'essere ancora presentato. Anche per questa ragione, critiche e proposte risultano del tutto inefficaci, quando non superate. Basti pensare a quei consiglieri che pensano di poter sostituire i 10.400.000 euro di gettito Tasi, attraverso manovre sul bilancio pluriennale che come e' noto e' un atto programmatorio che non presenta le coperture, necessarie invece in un bilancio di esercizio, o a quei colleghi che propongono di tagliare spese, la cui decurtazione e' gia' prevista nel bilancio 2014. Soprattutto, si diffonde una gran cagnara costruita su finzioni, fraintendimenti, strumentalizzazioni e omissioni, volta a costruire l'immagine di un'amministrazione Alessandrini spendacciona e salassatrice. Per questa ragione, e' necessario porre qualche punto fermo, in modo che, su una questione tanto rilevante per i cittadini, si possa ragionare, se non sull'onesta' delle intenzioni, almeno con la certezza dei numeri. In primo luogo, per le scelte della precedente amministrazione, ci troviamo a dover redigere un bilancio quando sono stati effettuati i 3/4 dell'esercizio. Il che vale a dire che gran parte delle risorse sono state gia' impegnate e spese, limitando enormemente la possibilita' per chi oggi amministra, di effettuare riduzioni delle uscite. Questo premesso, il bilancio che l'amministrazione sta predisponendo, si fonda sulla scelta di indicare entrate esigibili e non fittizie, come accaduto invece negli anni precedenti, nei quali la tenuta del bilancio e' stata garantita grazie a dubbi residui attivi, come evidenziato piu' volte, dai revisori dei conti, che da ultimo proprio per questa ragione, hanno espresso parere negativo rispetto all'esercizio amministrativo 2013. Ma ancora piu' lampante su questo piano e' il dato dell'andamento di cassa: quando l'amministrazione Mascia si e' insediata, ha trovato un attivo pari a 19 milioni di euro. Al passaggio di consegne, tra Mascia e Alessandrini, la cassa, invece, registrava una sofferenza pari a -26 milioni. In soli 5 anni, chi ci ha preceduto, ha utilizzato la cassa per 45 milioni, cui si devono aggiungere ben 16 milioni di fondi vincolati, indebitamente utilizzati per far fronte alla spesa corrente. In totale, 61 milioni di euro, spesi soprattutto nell'ultima fase della sindacatura Mascia, che mostrano in maniera inconfutabile, quanto fosse artefatto il quadro delle entrate scritto nei bilanci'' ''Per risanare una situazione finanziariamente insostenibile, praticamente di pre-dissesto, l'amministrazione si trova ora di fronte all'esigenza di effettuare una manovra pari a circa 10 milioni di euro, dei quali 6 di nuove entrate e 4,7 di tagli delle spese, pur scegliendo di salvaguardare settori cruciali quali l'istruzione, il sociale e la cultura'

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