Non teme la politica dei 'due forni' che Matteo Renzi potrebbe sposare. Perche' il fenomeno al quale stiamo assistendo - dice Gaetano Quagliariello, neo coordinatore del Nuovo centrodestra - e' molto piu' imponente: "Siamo davanti a un possibile cambio di sistema, e nel pieno di una crisi economica, politica e istituzionale. I vecchi schemi non hanno piu' senso", sottolinea intervistato dal 'Corriere della Sera'. Quagliariello in questo momento e' consapevole che il Ncd non puo' essere "un partito di lotta e di governo" e osserva: "Dobbiamo muoverci con razionalita'" e "l'onda che potrebbe alzarsi con il governo Renzi noi possiamo colorarla con i nostri temi forti e chiari", "abbiamo il dovere di sfruttare questo tempo che ci e' stato dato per crescere e far emergere una nuova classe dirigente fondata sul merito".
Insiste il senatore Ncd: "Parlare di forni, di doppie o triple maggioranze e' usare categorie tradizionali in un quadro totalmente diverso dal passato. Qui siamo alla maionese impazzita. Con la fine del governo Letta - che si proponeva di mettere insieme i due centri del centrodestra e del centrosinistra per legittimarsi a vicenda, fare le riforme e tornare a dividersi - e' cambiato totalmente il quadro. Noi - spiega Quagliariello - con l'avvento di Renzi, il suo incontro con Berlusconi e la nascita del nuovo governo abbiamo rischiato molto, ma ne siamo usciti bene. Il che non significa che il quadro sia definito: siamo nel pieno di una crisi di sistema, con la rottura definitiva degli schemi della seconda Repubblica e una ridefinizione degli schieramenti che ancora non si sa a cosa portera'". In questo contesto, assicura, il Nuovo centrodestra vuole essere "una forza razionale e innovativa, che si impegna perche' il governo non fallisca e anzi si crei un'onda positiva. Vogliamo essere un elemento di equilibrio e di sviluppo del sistema".
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