Chiusura dei tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto e obbligo per i comuni al di sotto dei 5mila abitanti di associare funzioni e servizi: sono stati gli argomenti dell'incontro che si e' svolto nella Sala del Gonfalone del Comune di Vasto tra i sindaci Luciano Lapenna (Vasto), Gianni Di Pancrazio (Avezzano) e Mario Pupillo (Lanciano), assente causa neve il primo cittadino di Sulmona, Giuseppe Ranalli. Lapenna ha spiegato che di recente la Corte di Cassazione ha dichiarato la legittimita' formale della proposta referendaria avanzata in materia di 'Geografia giudiziaria' che vuole abrogare la riforma che prevede la soppressione dei quattro tribunali abruzzesi. ''Per scongiurare la chiusura dei tribunali interessati - ha commentato il sindaco di Vasto - e' necessario il raggiungimento del quorum e che lo stesso referendum venga poi vinto''. I sindaci presenti hanno annunciato il loro il loro impegno nel proporre ai rispettivi Consigli comunali un documento di adesione al Comitato pro Referendum sulla Geografia giudiziari ''in modo da sensibilizzare alla massima partecipazione popolare''. Per il sindaco di Avezzano l'azione punta ''a salvaguardare gli interessi dei cittadini perche' i maggiori disagi saranno per loro, che vedranno crescere le parcelle degli avvocati, in funzione dei maggiori costi che gli stessi dovranno affrontare per spostarsi fino a Chieti''. Pupillo ha illustrato come, da uno studio effettuato sui presunti risparmi che dovrebbe derivare dalla soppressione dei tribunali, ''e' invece emerso che ci potrebbero essere aggravi di spesa, che dovrebbero pagare i cittadini in termini di disagi e costi economici''. A proposito dei comuni inferiori ai 5mila abitanti Lapenna, anche in prospettiva della soppressione delle province ha detto: ''I centri maggiori come il nostro dovranno riscoprire il ruolo di comuni capofila in questo percorso, non solo nel dare servizi agli altri comuni, ma in un rapporto di scambio reciproco'
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