Pescara prepara il contrattacco. O meglio il sindaco Mascia e il presidente della Provincia Testa sono pronti a difendere a spada tratta l'identità di Pescara. 'La manovra della Spending Review definita nelle ultime ore va decisamente nella direzione indicata dal centrodestra appena una settimana fa, ossia nella creazione in Abruzzo di sole due Province, quella dell'Aquila, capoluogo di regione, e quella che vedra' unificate Pescara, Chieti e Teramo'. E' il commento del sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, alla decisione del riordino delle Province varato dal consiglio del ministri.
'In questo ambito - afferma il sindaco - e' inevitabile che Pescara dovra' svolgere il ruolo di capoluogo di provincia, trattandosi della citta' che conta la popolazione piu' numerosa, essendo di fatto il centro nevralgico regionale per traffici, cultura e turismo, oltre che la seconda sede istituzionale della Regione Abruzzo, e potendo contare su infrastrutture uniche in Abruzzo'.
'A questo punto - aggiunge - la mobilitazione di tutte le forze produttive e politiche del territorio diventa fondamentale e, dopo aver gia' avuto contatti con alcune Organizzazioni di categoria del territorio, passeremo alla costituzione di un 'Comitato per Pescara-Capoluogo' mentre la Regione Abruzzo e il Cal delineeranno gli ultimi aspetti della procedura di accorpamento che dovra' essere chiusa, secondo i piani del Governo, entro fine anno e che inevitabilmente richiedera' un attento lavoro amministrativo'.
Per Testa c'è la necessità di 'riconoscere 'la centralita' diPescara, ritenuta da sempre e da tutti il capoluogo economico della regione ma che ora rischia un'emarginazione ingiustificata e ingiustificabile solo per la fretta del Governo di dettare parametri numerici buoni per tutti e per nessuno' Testa afferma di ritenere 'doveroso che Regione e parlamentari facciano una sana pressione nei confronti del Governo su quattro punti nodali: 'Arrivare ad una definizione delle circoscrizioni provinciali tenendo conto delle caratteristiche e peculiarita' dei vari territori sotto tutti i punti di vista e riconoscendo ad ognuna delle attuali Province e a ciascuno dei quattro capoluoghi il giusto peso; cercare di mitigare i tagli che il Governo continua a imporre agli enti locali e anche alle Province, per fare in modo che nella fase di transizione si eroghino servizi efficienti alla collettivita', altrimenti si rischia di mantenere in piedi enti con poteri pieni ma casse vuote; definire meglio le funzioni e o i servizi che le Province del domani dovranno erogare, ricordando ad esempio che questi enti svolgono un ruolo fondamentale per le scuole superiori; scongiurare il sistema della elezione di secondo grado degli organi politici delle Province, che non rispecchia propriamente la volonta' popolare'.
'Cio' che mi interessa, a scanso di equivoci - conclude - e' solo fare in modo che Pescara e i Pescaresi abbiano il giusto peso, avendo conquistato un posto che e' oggettivamente di primo piano. Nessuna inutile battaglia di campanile: quelle non servono a nessuno'.
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