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HOME » POLITICA » UNA PROPOSTA DI LEGGE PER IL TURISMO NATURISTA IN ABRUZZO
Pubblicato il 06/06/2013 00:12

Una proposta di legge per il turismo naturista in Abruzzo

Marinella Sclocco, Carlo Costantini, Maurizio Acerbo, Cesare D'Alessandro, Emilio Nasuti, nudisti, Gianfranco Giuliante, proposta di legge, turismo naturista, iccardo Chiavaroli, Nicola Argiro'

Supporto bipartisan al progetto

E' stato depositato in Consiglio Regionale il progetto di legge per la "Valorizzazione del turismo naturista" su iniziativa di Riccardo Chiavaroli, Maurizio Acerbo, Nicola Argiro', Carlo Costantini, Cesare D'Alessandro, Gianfranco Giuliante, Marinella Sclocco, Emilio Nasuti. Secondo i sottoscrittori del disegno di legge "il fenomeno sociale e turistico della pratica del naturismo, per il positivo indotto economico che oltretutto ne deriva, merita attenzione e va disciplinato con norme chiare, consentendone la pratica in zone ben individuate, segnalate e non aperte al pubblico generalista, per il rispetto reciproco dei comportamenti e delle sensibilita' di ciascuno, e anche per evitare fenomeni isolati che spesso creano incomprensioni e contrasti".

In Abruzzo, secondo le stime, ci sono circa 15 mila persone che praticano naturismo, molte delle quali si spostano all'estero per trascorrere le vacanze estive in tranquillita'. Due, entrambe nel Chietino, le spiagge in cui il naturismo e' tollerato; cinque i centri benessere accoglienti, mentre ad avere aperto le porte ai naturisti c'e' un solo camping.
A scattare la fotografia del naturismo in Abruzzo, e' Stefano Daniele, presidente dell'Associazione Naturista Abruzzese (Anab), che conta circa 150 iscritti provenienti da sette regioni del centro-Sud ed un migliaio di persone che partecipano alle diverse attivita' organizzate. Le spiagge abruzzesi sono una a Vasto, nell'oasi di Punta Aderci, e l'altra a Torino di Sangro, dove c'e' anche il camping 'Sangro'.
I cinque centri benessere accoglienti nei confronti dei naturisti sono tutti nel Pescarese e nel Chietino.
In Italia vi sono solo tre spiagge in cui il naturismo e' ufficialmente riconosciuto, una ventina in cui e' tollerato e otto strutture ricettive. 'I numeri sono bassi - osserva Daniele -, ma chiaramente senza certezze gli imprenditori non sono incentivati ad investire. Nelle regioni in cui le spiagge sono state autorizzate, le strutture ricettive hanno iniziato a litigarsi i clienti a suon di promozioni. Gli oltre 500 mila naturisti italiani, purtroppo, vanno in vacanza all'estero; non c'e' modo di farli stare qui, perche' vogliono la certezza di una spiaggia dove poter stare in tranquillita''.
'Il paradosso - conclude il presidente dell'Anab - e' che in Paesi europei dove il clima non e' favorevole il naturismo si e' sviluppato; qui dove, invece, il clima consentirebbe di praticarlo per sei mesi all'anno, siamo indietro. Abbiamo parecchia strada da recuperare'. (ANSA).

I promotori della legge affermano che "l'Italia, a differenza di molti altri Stati europei, non ha ancora una legge nazionale che riconosca e tuteli il naturismo, ma alcune regioni hanno gia' cominciato invece a legiferare con lungimiranza in tal senso". Come e' noto, il naturismo, secondo coloro che praticano tale attivita', rappresenta un modo sano e naturale di vivere nel rispetto del proprio corpo, avendo cura della propria salute e apprezzando il contatto con gli elementi naturali privo di artificiosita' e di convenzioni sociali. In Europa le strutture ricettive per naturisti (spiagge, villaggi-vacanze e campeggi) sono attualmente concentrate soprattutto in Francia, Spagna, Croazia, Germania, Olanda, Belgio, Danimarca. E in questi Stati - affermano i consiglieri regionali - il naturismo contribuisce in maniera significativa al bilancio annuale del settore turismo. Secondo i sottoscrittori promotori della norma (seguendo le indicazioni dell'ANAB-Associazione Naturista Abruzzese e le linee guida utilizzate per leggi similari gia' approvate in Emilia Romagna ed in alcuni comuni italiani) "questo significativo segmento turistico, potrebbe interessare anche l'Abruzzo. Attualmente i tanti turisti europei che giungono in Italia in vacanza e che praticano il naturismo, devono necessariamente recarsi in poche spiagge ( situate soprattutto nella zona dell'Emilia Romagna e del Gargano) mentre, se anche l'Abruzzo si rendera' disponibile, la nostra regione diventerebbe un nuovo polo attrattivo turistico per i naturisti di tutta l'Europa, il che rappresenterebbe un ulteriore sviluppo economico per un territorio che sempre piu' aspira ad una piena vocazione con offerte diversificate".

Il consigliere Tagliente è contrario al progetto

 «Con tanti problemi che ha il nostro Abruzzo, dice il Consigliere regionale Giuseppe Tagliente, sanità, trasporti, industrie in crisi, disoccupazione e Infrastrutture da realizzare, proprio della pratica del  nudismo, ci si deve preoccupare?  Ai promotori della legge, i quali si sono spinti  a definire, anche con una punta di sussiego, il Naturismo addirittura come un  “ fenomeno sociale che merita attenzione e va disciplinato con norme chiare”, suggerisco - conclude Tagliente - vivamente di volgere invece lo sguardo altrove,  possibilmente dalla cintola in su, e di considerare che gli abruzzesi hanno oggi ben altri problemi con cui fare i conti».

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