Il Wwf lancia l'allarme sulle discariche. "Il Consiglio regionale - afferma l'associazione ambientalista in una nota - si appresta a varare, nella Legge sul riordino degli ATO dei rifiuti, una deregulation sulla realizzazione di impianti per i rifiuti di tutti i tipi nelle aree agricole di pregio. Attualmente discariche, impianti di inertizzazione, impianti di trattamento chimico-fisico, piattaforme ecc., sia di rifiuti solidi urbani che di rifiuti speciali, anche pericolosi (tranne, bonta' loro, gli inceneritori), non possono essere realizzati in aree agricole che si pregiano dei marchi IGT e IGP. Infatti, per l'attuale Piano regionale dei Rifiuti, la presenza di aree agricole di pregio diviene un vincolo insormontabile (criterio definito "escludente"). Con la modifica proposta dall'Art.17 comma 4 della Legge che domani andra' in discussione in Consiglio regionale si cambia il termine "escludente" in "penalizzante", aprendo la strada alla realizzazione degli interventi nelle aree piu' importanti dal punto di vista delle produzioni eno-gastronomiche della regione. Lo stesso articolo, al Comma 2 - e' sempre il Wwf - prevede anche di eliminare il vincolo del 5% e 10% sui quantitativi di rifiuti quale modifica da sottoporre ad iter autorizzativo per gli impianti esistenti. Infine, nelle norme sugli ATO dei rifiuti, di fatto non vi e' alcun accenno alla partecipazione dei cittadini, ad esempio nel funzionamento delle assemblee (uso del WEB per divulgare i documenti; partecipazione dei cittadini alle sedute ecc.), quando il settore avrebbe bisogno, viste le continue inchieste, di forti dosi di trasparenza.
Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo: "Ci chiediamo se i consiglieri regionali siano effettivamente d'accordo con questa proposta e siano consapevoli degli effetti sull'unico comparto che sta trainando l'economia regionale, sul quale si investono centinaia di milioni di euro all'anno. Riteniamo che questa norma debba essere immediatamente bloccata e riportata in commissione per essere adeguatamente riformulata. Tra l'altro si modifica il Piano Regionale dei Rifiuti in maniera sostanziale senza assoggettare le nuove norme a Valutazione Ambientale Strategica, come impone la legge, per cui si tratta di un'iniziativa che espone la regione al serio rischio di una procedura d'infrazione da parte della Commissione Europea".
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