Centocinquantamila firme per fermare la riperimetrazione del Parco Sirente-Velino. Il progetto di legge è stato presentato dal consigliere regionale Luca Ricciuti e punta a ridurre una fetta dell'area protetta aquilana tra i Comuni di Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo. Contro questa iniziativa legislativa, che approda domani in Consiglio regionale, ci sono il gruppo consiliare di rifondazione comunista e le associazioni ambientaliste, che hanno annunciato, oggi, in una conferenza stampa, una forte mobilitazione per bloccare il provvedimento.
Dopo i blitz contro Green Hill con il salvataggio dei cani beagle dalla sperimentazione nell' allevamento di Montichiari gli attivisti di Animal Amnesty sono tornati in azione e questa voltaa 'colpi di penna' per salvare, con una petizione, il Parco regionale abruzzese Sirente-Velino per cui si sta decidendo su nuovi confini piu' restrittivi. Un vero e proprio boom di firme online che hanno superato quota 150mila in soli cinque giorni, contro le 300mila raccolte per l'allevamento nell'arco di un anno. Un record nazionale questo per il parco abruzzese. "Una mobilitazione cosi' grande non si era mai vista", spiega Federica De Angelis di Animal Amnesty, giunta a Pescara alla vigilia della seduta del Consiglio regionale in cui dovra' essere discussa la riperimetrazione del Parco su proposta del Pdl. La petizione, finalizzata a salvare "quattromila ettari di fascia protetta a ridosso dei Comuni di Rocca di Mezzo e Rocca di Cambio per 'creare una zona di caccia e per consentire alcuni progetti immobiliari"', e' ospitata sul portale Avaaz.org, comunita' di 'campagne per il cambiamento'. "Sono arrivate firme da tutta Italia e anche dall'estero - aggiunge l'esponente animalista - domani consegneremo 3.500 fogli di firme. Vedremo che posizione assumera' la Regioni, ma credo sara' difficile ignorare questa mobilitazione".
Le firme di adesione alla petizione lanciata da Animal Amnesty sono "'un segnale importante che la classe politica regionale e la maggioranza non dovrebbero e non possono permettersi di sottovalutare". Lo affermano le associazioni ambientaliste abruzzesi, che lanciano un appello "all'intero Consiglio regionale, affinche' sia sventato il tentativo di riperimetrare il Parco regionale Sirente-Velino, sottraendo al regime di tutela un'area tra le piu' belle e preziose". Il punto della situazione e' stato fatto nel corso di una conferenza stampa a Pescara. Per salvare il parco si sono mobilitate tutte le associazioni ambientaliste abruzzesi, dal Wwf a Legambiente, da Salviamo l'orso a Lipu, Altura e Mountain Wilderness. Presente, tra gli altri, il consigliere regionale Maurizio Acerbo (Prc). La mobilitazione proseguira' domani all'Aquila con un presidio davanti al Consiglio regionale. Il presidente del Parco, Simone Angelosante, che non ha potuto partecipare all'iniziativa odierna, in una nota si sofferma sull'"immenso patrimonio ambientale, artistico, storico, culturale ed enogastronomico che ormai si identifica nell'Area protetta. Questo patrimonio - sottolinea - non e' delocalizzabile ed e' la vera ricchezza del futuro. La proposta distruggerebbe anni di lavoro in cui si e' passati nel territorio da un atteggiamento ostativo ad un atteggiamento di condivisione, molto forte soprattutto nelle giovani generazioni". Sottolineando che "il sistema dei Parchi puo' essere discusso e riformato solo per essere reso piu' efficiente e mai con procedure poco trasparenti e a favore di interessi limitati", gli ambientalisti parlano di "zone di assoluta importanza naturalistica e paesaggistica, inserite nell'elenco delle aree di maggior valore naturalistico d'Europa. Piuttosto - dicono le associazioni - si approvi il piano del Parco regionale atteso da quasi vent'anni". "La mobilitazione di questi giorni - evidenziano - dimostra che c'e' un'opinione pubblica vigile e cosciente dell'importanza di difendere l'Abruzzo, regione verde d'Europa. Sta ora alla classe politica regionale - concludono gli ambientalisti - prenderne atto e comportarsi di conseguenza".
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