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Pubblicato il 16/01/2014 07:07

Alta velocità, Chiodi: fare massa critica con Regioni adriatiche

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Anche la Regione Abruzzo mettera' a disposizione autobus per portare, nei prossimi mesi, a Roma, a palazzo Chigi, una nutrita rappresentanza di amministratori locali in occasione della presentazione al presidente del Consiglio dei ministri delle firme a sostegno della petizione lanciata dalla 'Gazzetta del Mezzogiorno' con l'obiettivo di far arrivare treni piu' veloci anche lungo la dorsale adriatica. Lo ha assicurato, questa mattina, a Pescara, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, durante la conferenza stampa nella quale e' stata presentata l'iniziativa che ha l'ambizione di riequilibrare il gap infrastrutturale ferroviario esistente tra il versante tirrenico e quello adriatico e tra il nord ed il sud della Penisola. "Se serve sono disposto anche a guidare io un pullman - ha esordito Chiodi - perche' in questa vicenda bisogno avere un approccio pragmatico. Infatti, sara' possibile ottenere dei risultati concreti solo se si riuscira' a fare davvero massa critica con le altre Regioni della dorsale adriatica come Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise e Puglia. In particolare - ha proseguito il presidente - dobbiamo indurre il governo nazionale ad appoggiare la rivisitazione delle reti di trasporto trans-europee (Tnt) negoziate, e' il caso di ricordarlo, tra Stati europei ed Unione europea tra la seconda meta' degli anni '90 ed il 2005. Per questo - ha rimarcato - vorrei che fosse ben chiaro che non potra' essere certo una sola Regione o piu' Regioni ad interagire con la Commissione europea su questa tematica ma necessita il coinvolgimento diretto del governo". Chiodi, come hanno ricordato il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, Giuseppe De Tomaso ed il responsabile internet del quotidiano pugliese, Franco Giuliano, entrambi presenti alla conferenza stampa insieme al sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, ed ai rappresentanti di organizzazioni di categoria come la CNA, Confartigianato e ANCE, "e' stato il primo presidente a credere in questa battaglia di civilta' ed anche il primo ad aderire al forum organizzato nel maggio scorso a Bari per rilanciare il tema dell'alta velocita' sull'adriatica".

 

Il governatore ha ringraziato la Gazzetta del Mezzogiorno "per il suo ruolo di stimolo e di animazione sul territorio, un ruolo non certo usuale per un giornale ma che - ha ricordato - sta facilitando l'azione politica e la sta accompagnando attraverso un percorso che e' quello di una sacrosanta rivendicazione di alcune comunita' regionali". Non sono pochi gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione di un'opera che, sempre a giudizio di Chiodi, si annuncia "costosissima ma che sarebbe ancora piu' necessario inserire nei prossimi atti di programmazione del governo perche', nel frattempo, oltre ai ritardi accumulati sul piano dell'Alta velocita', ci sono anche delle scelte di Trenitalia che stanno penalizzando la dorsale adriatica sia in rapporto agli investimenti effettuati in questi anni sia in riferimento al depotenziamento dei mezzi subito dal versante adriatico a vantaggio di quello tirrenico". Il presidente Chiodi ha, inoltre, chiesto "una particolare attenzione al tema dell'Alta velocita' evitando, pero', di dire stupidaggini come quella secondo cui l'Alta velocita' arriva ad Ancona perche' non e' cosi'. Invece - ha sottolineato - arriva solo fino a Bologna. Magari arrivasse ad Ancona perche' questo significherebbe, prima di arrivare a Bari, realizzare tutta una serie di opere infrastrutturali lungo tutto il tragitto e quindi anche in Abruzzo". Intanto, da questa mattina, e' operativo, a Pescara, nella piazza antistante la vecchia stazione ferroviaria, accanto al bus della Gazzetta del Mezzogiorno, il banchetto per la raccolta di firme a sostegno della petizione che mira a portare l'Alta velocita' anche sull'adriatica. Una iniziativa che, nelle scorse settimane, ha visto, tra gli altri, anche l'adesione del ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi

"Generalmente, il politico fa solo le cose che, nell'arco di un mandato elettorale, si possono toccare con mano perche' e' ossessionato dal consenso immediato dei cittadini e magari rinuncia ad intraprendere progetti ambiziosi come quello relativo all'Alta velocita' ma un politico che non investe nel medio e lungo termine e' destinato ad avere delle gravi responsabilita'". Gianni Chiodi e' convinto che portare l'Alta velocita' sulla direttrice adriatica sia "un'operazione difficile per i suoi costi elevatissimi (circa 32 milioni di euro a chilometro) ma non certo una chimera. Anzi, si tratta una battaglia da portare avanti - ha rimarcato - per fare in modo che quella che ritengo una priorita' per l'Abruzzo e le altre regioni adriatiche possa essere inserita negli atti di programmazione nazionale cosi' come e' accaduto, negli anni passati, per la fascia tirrenica. Se si guarda in prospettiva - ha proseguito il presidente - e non ci si lascia condizionare dal fatto che una eventuale realizzazione dell'Alta velocita' magari vedra' la luce solo dopo molti anni quando, probabilmente, saranno altri a raccoglierne i frutti politici, si puo' fare qualcosa di concreto per contrastare la perdita' di competitivita' che si e' creata tra le due aree del nostro Paese". Il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, Giuseppe De Tomaso, dal canto suo, spiegando le ragioni alla base della scelta del suo quotidiano di lanciarsi in questa avvincente avventura, ha ribadito il fatto che "un giornale non deve aver timore di fare una specie di sindacato del territorio ma non in alternativa alle istituzioni bensi' in loro appoggio e a sostegno delle istanze dei cittadini. Questa e' una grande battaglia di civilta' perche' come dicevano De Gasperi e Adenauer - ha ricordato il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno - ad unire l'Europa sono state le ferrovie piu' che i Trattati". Il giornalista Franco Giuliano, principale animatore di questa campagna di sensibilizzazione della Gazzetta, ha, invece, ricordato come "Trenitalia ha tolto dalla linea adriatica le Frecce d'argento per trasferirle su altre linee finendo per indebolire ulteriormente le potenzialita' e le prospettive di velocizzazione della linea adriatica. Tuttavia, ai viaggiatori del sud e dell'est della Penisola vengono fatte pagare le stesse tariffe dei treni Frecciarossa e questo non e' accettabile oltre che profondamente ingiusto". L'appuntamento e' ora a Roma, a palazzo Chigi, per consegnare le firme.

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