"La restituzione da parte delle imprese del cratere delle agevolazioni fiscali e contributive concesse dal Governo italiano a seguito del sisma del 2009 e' una ipotesi da scongiurare assolutamente perche' significherebbe privare di liquidita' vitale, in un momento di cosi' grave crisi della nostra economia, le aziende di un territorio gia' in grande difficolta' per la situazione di evidente disagio determinata dallo stesso terremoto, situazione ancora lontana dall'essere superata". E' quanto espresso dal Presidente di Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone, sulla ormai annosa vicenda che vede l'UE insistere periodicamente sulla restituzione di parte delle agevolazioni concesse alle imprese operanti nel cratere sismico. "Il fatto stesso della riapertura della vertenza su tale questione costituisce un danno gravissimo per le imprese del territorio interessate che si trovano costrette a fare i conti con questa nuova richiesta che costringe a rivedere o quantomeno sospendere programmi e piani di sviluppo aziendale". "E' evidente che la questione rimane in tutta la sua drammaticita'. La restituzione richiesta ai alle imprese che secondo l'UE non avrebbero subito danni diretti dal sisma, avrebbe conseguenze veramente insostenibili, con ricadute economiche fortemente negative sui bilanci gia' consolidati delle imprese e sui loro piani aziendali. Il tutto, peraltro, come conseguenza di una Legge italiana (l.183/2011) che non preciso' nei giusti termini, tempi e modi i criteri per la valutazione dell'aiuto in questione: come conseguenza di cio', ora dovrebbero pagare le conseguenze direttamente le Imprese, e quindi indirettamente anche i cittadini, colpiti dal terremoto del 6 Aprile 2009''.
'E' indiscutibile, peraltro - prosegue Confindustria - che di fatto tutte le imprese del cratere hanno subito pesantemente danni dall'evento calamitoso e non solo quelle in grado di dimostrare i cd danni diretti o indiretti subiti: in realta', in circostanze come queste, il danno e' sempre stato considerato sistemico e relazionato ad una situazione oggettiva di difficolta' a prescindere dalla reale possibilita' di dimostrare i danni subiti. Nelle altre situazioni analoghe (vedi sisma Marche), inoltre, non si e' proceduto a tale restituzione. Forte di tutte queste motivazioni, Confindustria Abruzzo sta chiedendo con forza di scongiurare una tale eventualita' a tutte le istituzioni competenti affinche' la questione non veda la penalizzazione delle imprese che non hanno fatto altro, a suo tempo, che beneficiare di una legge dello Stato (la 183 del 2011 gia' citata) e che non possono ora, a distanza di anni vedersi richiedere delle somme ormai gia' investite in programmi aziendali. A tal fine - conclude il Presidente Ballone - abbiamo sollecitato da una parte lo stesso Presidente nazionale di Confindustria, Giorgio Squinzi, e, dall'altra, tutti i rappresentanti politici e istituzionali regionali, sia a livello locale che nazionale ed europeo, di dare forza alle ragioni e ai bisogni di una intera collettività".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: